Cronaca locale

Il sindaco «sfiducia» Gestione Servizi

Per il primo cittadino «non è stata presentata alcuna relazione sull’attività dell’azienda». Il presidente: «Accuse pesanti e infondate, esaminerò ogni misura a tutela della mia immagine»

Il sindaco «sfiducia» Gestione Servizi

Franco Sala

Durissima contrapposizione tra Giampiero Mariani, sindaco di Desio, e il consiglio d’amministrazione della Gestione Servizi spa, l’azienda a capitale pubblico che si occupa di distribuzione metano, raccolta rifiuti e illuminazione cittadina. Dopo ripetuti inviti «bonari» a consegnare le dimissioni, e poiché solo il rappresentante della Lega Nord ha raccolto l’invito, il sindaco ha deciso di avviare la procedura di revoca dagli incarichi. Un muro contro muro, che potrebbe avere ripercussioni imprevedibili per la maggioranza. Mariani comunica a Gaetano Perna, Claudio Lazzarotto, Umberto Cantù e Claudio Rovelli «che è venuto meno il rapporto di fiducia tra questa amministrazione e il consiglio della municipalizzata, a causa dei mancati adempimenti per l’aggregazione della società, obiettivo prevalente della proprietà, con altre aziende, iniziando dalla dimensione brianzola per arrivare ad una provinciale e regionale». Il sindaco aggiunge che «nessuna puntuale relazione è stata presentata sull’attività della società, in cui fossero evidenziati progetti, indirizzi ed obiettivi da raggiungere nel rispetto dei criteri d’efficacia, efficienza, ed economicità in grado di tenere in considerazione gli interessi dell’amministrazione». A questo punto i destinatari dell’infuocata lettera hanno 20 giorni per controbattere. In caso contrario, dovranno mollare i posti. Risentita la replica di Gaetano Perna, presidente della Gestione Servizi: «Siamo di fronte ad accuse molto pesanti ed infondate. Da parte nostra ci atterremo agli articoli del codice civile».
Lo scontro è totale, e Perna aggiunge che prenderà in esame «tutti i provvedimenti a tutela della propria immagine». E chiama in causa Massimo Ponzoni, coordinatore cittadino di Forza Italia. «Vorrei capire – affonda Perna - cosa ne pensa il vertice del partito che mi aveva indicato per presiedere l’azienda.

Nel 2004 abbiamo prodotto un utile di 900mila euro».

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