Il sindaco zoppica, ma non sul bilancio

La parola «crack», nella serata in cui si deve discutere il bilancio consuntivo, evoca brutte sensazioni. A cedere, però, non sono i conti del rendiconto finanziario, ma il ginocchio di Claudio Muzio, sindaco di Casarza Ligure. Ad una manciata di secondi dall'inizio del consiglio comunale, dopo aver sceso le scale che conducono all'aula, la sua articolazione gli gioca un brutto scherzo: la diagnosi a caldo parla di una sospetta lesione del menisco.
Ma lui è uomo dalla tempra dura, mica si fa spaventare da un infortunio. Zoppica, si siede sulla sedia, rifiuta il ghiaccio e dà il via alla seduta. Nessun segno di insofferenza, per un'ora i dolori passano in secondo piano. Il patto di stabilità rispettato per 11mila euro, il bilancio consuntivo chiuso con un avanzo di 38mila euro: in testa il primo cittadino ha solo i numeri che testimoniano la bontà dei conti del comune. Nonostante i voti contrari del gruppo «Insieme per Casarza», e l'astensione del consigliere di minoranza Daniele Raffo, il documento contabile viene approvato. «È un risultato che ci soddisfa», commenta il sindaco. Il segno «più» davanti al totale finale non inganni, perché le difficoltà sono state molte, a partire dai 154mila euro in meno arrivati da Roma. E nel parlamentino casarzese l'opposizione non fa sconti. Fabrizio Gallo punta il dito contro i pochi interventi realizzati negli ultimi dodici mesi: «Avete pure affisso alcuni manifesti per elencare ciò che è stato fatto. A me più che opere sembrano operette, operine».
Piccata la risposta del primo cittadino: «Si tenga i suoi di manifesti che danno un'informazione scorretta. Tra due anni si vota e vedremo». Ciò che preoccupa l'amministrazione casarzese non è tanto la sfida elettorale del 2014, ma il prossimo bilancio che vedrà la riduzione di 900 mila euro alla voce «trasferimenti dallo Stato».

Una mano per reperire soldi arriverà dall'Imu le cui aliquote da applicare sono allo studio; sicuramente quella sulla prima casa rimarrà allo 0,4 per cento, mentre per le abitazioni concesse in comodato gratuito ai figli sono in corso valutazioni. «Sarà un bagno di sangue», ammette il primo cittadino a fine seduta prima di lasciare l'aula zoppicante. Qualche smorfia, al dolore Muzio non concede di più. I conti a posto valgono più di un bilancio fisico negativo.

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