Roma

Una sinfonia «dantesca» firmata Franz Liszt

«Dante ha trovato la sua espressione pittorica in Orcagna e Michelangelo; troverà forse un giorno la sua espressione musicale nel Beethoven del futuro», così Liszt scriveva a Berlioz, soggiogato dalla lettura della Commedia e dalla visione degli affreschi fiorentini di Orcagna e Michelangelo. Subito dopo compare nella sua produzione un’opera ispirata a Dante: la Fantasia quasi sonata: Après une lecture de Dante. Ma Liszt non è ancora soddisfatto e ci prova con un progetto più ambizioso, continuando a meditare sulla Commedia. Nel 1866, a Roma, la prima presentazione della Dante-Symphonie, diretta da Sgambati, in una realizzazione «multimediale», in occasione dell’ inaugurazione della Sala Dante a Palazzo Poli. Per l’occasione, alla presenza dell’autore, furono esposte ventisette grandi tele di pittori italiani contemporanei aventi per soggetto scene del poema. Liszt, nella composizione della Dante-Symphonie, si avvalse dei suggerimenti di Wagner. I pianisti Vittorio Bresciani e Francesco Nicolosi la propongono questa sera alle 21 alla Sala Sinopoli dell’Auditorium. Forti degli esperimenti lisztiani hanno voluto creare uno spettacolo multimediale. La Dante Symphonie innanzitutto, nella versione per due pianoforti approntata da Liszt medesimo, con il sorprendente coro femminile finale; la lettura dei testi della Commedia, nelle due cantiche espressamente citate dalla suddetta sinfonia, affidandone la lettura a Paola Gassman e Ugo Pagliai; e le immagini di Gustave Dorè.

In apertura di serata, il duo Bresciani-Nicolosi presenterà la trascrizione pianistica del poema sinfonico Orpheus, ancora di Liszt.

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