Aerei & tangenti. Si potrebbe chiamarla Sinistra aerea e fa rotta sul Pd, così come la Sinistra ferroviaria, come la chiamavano con sarcasmo i giornali dell’epoca, era targata Psi. E gonfiata dalle mazzette. Nel giro di pochi giorni l’indagine della procura di Roma è andata a sbattere contro i santuari del potere democratico. Arresti, sospetti e contiguità imbarazzanti: c’è di tutto nel frullatore agitato dai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini. Ma soprattutto c’è un imprenditore,Viscardo Paganelli, che per potere far volare i suoi velivoli e per garantirsi buone relazioni in quel mondo avrebbe pagato il consigliere Enac e responsabile nazionale del Pd per il trasporto aereo Franco Pronzato. Pronzato è stato travolto dall’indagine così come Vincenzo Morichini, fundraiser della Fondazione Italianieuropei e amico di Massimo D’Alema. Paganelli avrebbe versato due oboli, regolarmente fatturati, da 15 mila euro ciascuno alla fondazione presieduta da Massimo D’Alema. E altri 20 mila euro sarebbero arrivati a Catiuscia Marini, presidente della regione Umbria, forse per sponsorizzare Umbria Jazz.
Insomma, basta un giro di valzer per scoprire che alcuni uomini ben inseriti nel partito e vicini ai leader più importanti trafficavano, incassavano mazzette, pilotavano appalti e permessi. Un quadro sconfortante, anche se i giornali questa volta, a differenza di quello che accadde con il Psi al crepuscolo della Prima repubblica,hanno seguito l’evolversi della situazione senza particolare enfasi. Curioso, perché dalle pagine dell’inchiesta emergono i nomi di due big del partito, come Massimo D’Alema e Catiuscia Marini.E un altro pezzo da novanta, il governatore del regione Liguria ed ex ministro dei Trasporti Claudio Burlando, si è precipitato a prendere le distanze da Pronzato: «Entrò nel mio staff al ministero nel ’96 e rimase anche dopo con altri ministri. Gran lavoratore e consulente validissimo. Ma dal ’98 io mi sono occupato di altro, lui ha preso una strada diversa». Dove l’imbarazzo è tutto in quelle strade che si dividono.
Sia chiaro: nessuno dei pesi massimi del Pd è indagato, almeno per ora, ma interrogatorio dopo interrogatorio sta venendo a galla una pericolosa dimestichezza della Sinistra aerea con affari poco puliti. Lo si capisce sin dal battesimo dell’indagine; l’imprenditore Pio Piccini confessa ai pm: Morichini gli avrebbe promesso appalti in Finmeccanica «se avessi finanziato il Partito democratico e Italianieuropei». Piccini non parla a vanvera. Fornisce i riscontri e consegna i contratti di consulenza stipulati proprio con Morichini, anche se aggiunge di non aver ottenuto quanto gli era stato promesso. Morichini è un uomo influente: è stato l’amministratore delegato delle agenzie Ina Assitalia, oggi è il fundraiser del pensatoio dalemiano, da sempre è vicino ai democratici. Ed è ancora più vicino a Baffino: tanto da essere stato comproprietario della sua barca, l’Ikarus. I frammenti del curriculum inevitabilmente diventano suggestioni per i magistrati che scavano.
I pm tengono giustamente separati i piani, ma il sospetto che aleggia è fin troppo chiaro: alcuni imprenditori, come Paganelli, non toccavano palla senza allungare la mazzetta agli uomini del Pd. Appunto Morichini e Pronzato che subito dopo l’arresto è stato costretto a lasciare il suo incarico nel Pd.
La storia di Paganelli supera quella di Piccini; Pronzato e Menichini si dividono un «regalo» di 40mila euro che Paganelli ha sborsato per aver raggiunto in fretta l’obiettivo prefissato: la sua Rotkopf aviation ha infatti ottenuto dall’Ente nazionale dell’aviazione civile i certificati di abilitazione al trasporto passeggeri del monomotore Cessna per le due rotte dell’isola d’Elba verso Pisa e Firenze. Non è finita: salta fuori che il Cessna dela Rotkopf ha trasportato per cinque volte gratuitamente D’Alema: sempre nel 2010, tre volte con partenza da Roma e le altre due da Bari e Lamezia Terme. La Guardia di Finanza sta indagando per chiarire tutti gli aspetti della vicenda, la segreteria di D’Alema non nega la circostanza, ma la circoscrive parlando di «voli offerti in situazioni di lavoro particolari».
Ielo e Cascini vanno avanti e avrebbero trovato il “libro mastro” dei versamenti effettuati da Paganelli. Il totale sfiora i 200mila euro e fra i pagamenti ecco quello da 20mila euro per Catiuscia Marini e, forse, per Umbria Jazz .
Ogni giorno ha la sua sorpresa. Nuove dosi di imbarazzo.
E dichiarazioni in ordine sparso di chi cerca di sganciarsi dal capitolo penale. Il partito trema dal Lazio alla Liguria e all’Umbria. La Sinistra aerea, e in parte già aereo-confessa, potrebbe surclassare quella che piazzava le tangenti sugli appalti dei treni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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