da Roma
Due capigruppo dellopposizione le chiedono di dimettersi. La sua maggioranza la appoggia, ma il sostegno, per il ministro Livia Turco, arriva più che altro dalla sinistra radicale. I senatori teodem della Margherita sottolineano anzi: «Il Tar ci ha dato ragione».
Il ministro ha subito annunciato che ricorrerà al Tribunale di Stato contro la bocciatura dei giudici amministrativi al suo decreto sulla droga. E nel governo sembra darle sostegno per ora il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero: (Rifondazione): «Impugneremo il provvedimento del Tar del Lazio», annuncia. Appoggiano la scelta della Turco il gruppo del Prc a Camera e Senato, che chiede lo smantellamento della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, e alcuni senatori diessini, come Guido Calvi. Anche Ignazio Marino (ds) presidente della commissione sanità, chiede di «riscrivere» la Fini-Giovanardi, mentre Manuela Palermi, capogruppo Pdci-Verdi, esprime «solidarietà» alla Turco. «Siamo certi che il Consiglio di Stato darà ragione alla Turco», dice il capogruppo di Rifondazione a palazzo Madama, Giovanni Russo Spena. «I magistrati non possono prendere il posto del parlamento», avverte invece Daniele Capezzone (Rosa nel pugno).
Ma al Senato non tutto lUlivo è compatto a difesa del ministro e contro il Tar. Proprio a palazzo Madama, in commissione Sanità, era arrivato quattro mesi fa un parere negativo al decreto sulla droga della Turco, con i voti contrari anche di alcuni senatori ds. «Ciò che era stato sostenuto dalla maggioranza dellUlivo in commissione Sanità - ricordano le senatrici teodem Emanuela Baio e Paola Binetti (Dl) - trova conferma nella decisione del Tar del Lazio».
Le senatrici della Margherita chiedono quindi al ministro Ferrero, che sta coordinando il pool di ministri sulla revisione della legge Fini-Giovanardi, «di tenere conto» di questa sentenza.
Ci sono poi gli attacchi dellopposizione, fino alla richiesta di rinuncia allincarico: al ministro, secondo il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè, «non resta che bloccare la sua iniziativa o imboccare la via, peraltro dai lei stessa più volte annunciata in passato, delle dimissioni».
Invia al ministro Turco lo stesso consiglio il capogruppo di Forza Italia al Senato, Renato Schifani: «La decisione del Tar deve rappresentare un monito per questo debole governo. Ci auguriamo che ora il ministro si fermi a riflettere e ne tragga le necessarie conseguenze». Lordinanza è «una sconfessione delloperato del ministro», sottolinea anche il capogruppo di An, Altero Matteoli.
«Per fortuna che esistono i tribunali amministrativi», aggiunge il leader dellUdc Pierferdinando Casini, che sottolinea le contraddizioni del governo sui temi sociali: citando il ministro Amato, che proponeva test anti-droga nelle scuole, Casini definisce «inaccettabile» il «messaggio di tolleranza» del ministro Turco.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.