da Parigi
Lopposizione francese parte allattacco del ministro dellInterno Nicolas Sarkozy, accusato di aver definito «feccia» i teppisti che provocano incidenti nella banlieue parigina e di aver così contribuito ad acutizzare lattuale crisi transalpina sul fronte dellordine pubblico. La segreteria del Partito socialista ha lanciato un proclama a favore delle dimissioni di «Sarko».
Ancor più duro è stato il deputato dei Verdi Noël Mamère, secondo cui «Sarkozy se ne deve andare perché ha offeso gli abitanti della banlieue», per lo più immigrati maghrebini. Durissime critiche nei confronti dei titolare degli Interni vengono formulate anche dal Partito comunista francese, che considera Sarkozy come il vero responsabile dellondata di violenze.
Allondata di critiche dellopposizione di sinistra ha risposto Eric Raoult, esponente di punta dellUnion pour un Mouvement populaire (Ump), il partito che ha la maggioranza assoluta dei seggi allassemblea nazionale e che è presieduto proprio da Sarkozy.
Secondo Eric Raoult «cè da chiedersi se i critici di Sarkozy vogliano anche abolire la polizia o magari chiedere agli agenti di starsene tranquilli nei commissariati». Raoult ricorda i sacrifici che vengono compiuti da dieci giorni da migliaia di poliziotti della regione parigina che pattugliano le zone «calde».
Cè anche da segnalare una bordata di critiche nei confronti del governo da parte dellestrema destra del Front National, che non dispone però di alcun rappresentante al Parlamento francese. Marine Le Pen, figlia del capo di questo partito, ha chiesto al governo di proclamare lo stato di emergenza nei dipartimenti in cui si svolgono gli attuali incidenti.
Nel contesto di una situazione così tesa, il portavoce del ministero degli Esteri francese, Jean-Baptiste Mattei, ha rilasciato ieri una dichiarazione che esprime stupore per lattenzione che la stampa internazionale consacra a tutte queste vicende.
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