La sinistra in coro: case popolari ai nomadi

E venerdì fiaccolata al Colosseo contro il razzismo

«Svuotare i campi nomadi e collocare le persone che ora li occupano nelle liste d’attesa per l’emergenza abitativa. Le strutture, lasciate così libere, potranno essere riempite con i nuovi flussi immigrati». Questa una delle soluzioni, targata sinistra radicale, per risolvere il problema della sicurezza in città. È Massimiliano Smeriglio, segretario romano del Prc, a spiegare che gli sgomberi non servono: «Certa roba non ci convince, per questo siamo pronti ad aprire un confronto con l’Acer».
A chi fa notare che nella capitale mancano le case per i romani e quando ci sono hanno comunque prezzi altissimi, risponde Fabio Nobile, del PdCi: «Abbiamo un patrimonio pubblico e immobili sfitti». La questione sicurezza è quella che ha tenuto banco nel vertice di ieri fra PdCi, Prc, Verdi e Sd da un lato e primo cittadino dall’altro, in cui si è visto andare in scena un Veltroni, atto secondo. Nel primo, da segretario del Pd, dichiarava di poter fare a meno della sinistra radicale. Nell’atto secondo, invece, in qualità di sindaco, annuncia la volontà di continuare a collaborare con quella parte della maggioranza. E alla fine, in questa commedia all’italiana, la montagna partorì un topolino.
Il vertice, durato poco più di un'ora, è servito a chiarire che c’è una volontà reciproca di investire nella collaborazione. Prc, PdCi, Sd e Verdi si dicono soddisfatti dell’incontro e fanno muro in difesa del sindaco. La fermezza con cui nei mesi passati gli stessi esponenti si erano sollevati per diversi motivi contro l’amministrazione sembra essere solo un ricordo. Smeriglio spiega la situazione, parlando della delicatezza del momento. «Dopo quanto successo a Tor di Quinto - dice - è cambiato il clima politico e non possiamo non tenerne conto. Non vogliamo regalare la città a una destra becera». «Siamo andati da Veltroni con uno schema aperto - aggiunge il segretario di Rifondazione -. È stato il sindaco ad aprire alla sinistra, a dire che la città ha bisogno di noi. Poi, se si contraddice, è un problema suo». Insomma, i problemi all’interno della coalizione che sostiene Veltroni ci sono ancora e la sinistra radicale chiede che venga rispettato il programma elettorale, in particolare su emergenza abitativa, ambiente, stabilizzazione dei precari e urbanistica.
Non si parla più, almeno per ora, di un rimpasto in giunta comunale, ma in quelle municipali sì.

Intanto, nei prossimi giorni la sinistra radicale presenterà al sindaco «un cronoprogramma», sulle cose da fare e sui tempi per realizzarle, dal quale si deduce che i prossimi 4 o 5 mesi saranno cruciali. Ma ora la priorità è la questione sicurezza. E per venerdì sera la sinistra radicale annuncia una fiaccolata al Colosseo: lo slogan sarà «Contro la paura, contro il razzismo, per la sicurezza».

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