da Roma
«Se il centrosinistra vincerà le elezioni riscriverà le norme sul conflitto di interessi». Con questa netta affermazione il presidente dei Ds, Massimo DAlema, torna a mettere al centro del dibattito politico la vexata quaestio. Lo fa con lunga intervista sulla Repubblica: «Non per fare a pezzi il Cavaliere, come scrivono i giornali della destra, ma per migliorare la qualità della nostra democrazia e per aprire nuove opportunità alla nostra economia». Spiega cosa farà lUnione: «Dobbiamo partire dal modello Usa del blind trust. Da applicare per i beni mobiliari, mentre nei casi di controllo societario si dovrà prevedere o la cessione di proprietà o la sterilizzazione dei diritti di voto». Gli fa eco il segretario del suo partito, Piero Fassino: «Quando Berlusconi è arrivato al potere, ha cacciato dalle tv tutti quelli che non gli stavano bene. Noi invece rispettiamo le persone che la pensano in un altro modo. Faremo una legge sul conflitto di interessi. Tuttavia non la faremo contro Berlusconi ma per regolarizzare la situazione. Il fatto che lui dica che la facciamo contro di lui è la prova che non ha più niente da dire al Paese ed evoca solo paure». Il dibattito sul conflitto di interessi preoccupa il centrodestra: «Il fatto che ribadiscano di non avere intenti punitivi vuol dire che nel centrosinistra ci sono anche posizioni non proprio liberali», afferma il ministro degli Esteri Gianfranco Fini che risponde così alle rassicurazioni non punitive di Fassino: «Ci mancherebbe pure che avessero intenti punitivi ma anche da questo punto di vista non credo che ci siano molte ragioni per fidarsi». Anche il senatore ds Stefano Passigli spiega attraverso Il Mattino di Napoli: «Berlusconi vuole fare la vittima, facendo credere che la sinistra voglia espropriargli lazienda. Nessuno lha mai pensato». E approva il presidente del suo partito: «Bene ha fatto DAlema - conclude - a preannunciare anche una legge sul conflitto di interessi: meglio parlare chiaro, da subito e dire la verità».
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