«Sinistra riformista? Lo dimostri sul Pgt»

«Adesso il cerino è in mano a Piefrancesco Majorino. E se chiudiamo, vince anche lui». L’assessore all’Urbanistica del Comune Carlo Masseroli non nasconde che la scelta se accelerare o bloccare il destino del Piano di governo del territorio a questo punto passa al capogruppo del Pd. Dopo l’ennesimo stop alle trattative giovedì scorso, oggi pomeriggio il Pgt torna in consiglio e il centrodestra cerca di arrivarci con un accordo (finalmente) sull’approvazione entro metà giugno. Questa mattina alle 10 l’incontro (l’ultimo?) fuori dall’aula tra assessore e partiti. «Tutto quello che potevamo fare per cambiare il piano, accogliendo le richieste dell’opposizione, lo abbiamo fatto - ammette Masseroli -, se chiudiamo il Pgt, di cose da raccontare ne ha. Oltre però non possiamo andare, e se la sinistra estrema si stacca e vota per l’ostruzionismo, il capogruppo del Pd dovrà scegliere se seguirla e bloccare lo sviluppo della città o giocare la partita». Sulla stessa onda il capogruppo del Pdl Giulio Gallera. Fa l’elenco dei risultati che il centrosinistra è riuscita a strappare: il tunnel Linate-Expo resta tra i progetti in campo ma l’adozione «e addirittura la fattibilità» saranno rinviati al Piano per la mobilità urbana. Si è alzata la quota di housing sociale e verde, gli indici edificatori nel parco Sud sono stati calati dallo 0,2 allo 0,15% («oltre non si può se vogliamo fare un vero parco, i privati non ci venderebbero le aree»). E più nei dettagli «abbiamo ragionato ad esempio sul mantenimento del tribunale dov’è, sull’uso dell’area di Porto di Mare per il nuovo stadio, il vincolo di piazza d’Armi solo a residenze sportive. Ma «ora basta, non ci spostiamo più di un millimetro quindi ci dicano un sì o un no» è l’ultimatum di Gallera. In questi mesi «ci siamo prodigati moltissimo per inserire le richieste dell’opposizione, adesso ha l’occasione di dimostrare che è propositiva, riformista, vuol dire la sua su un Piano che ha contribuito a migliorare. Non farlo sarebbe un capriccio politico, rispondere al richiamo della parte più estremista che si contraddistingue solo per il dire sempre no e bloccare».


Chiamato in causa, Majorino ammette che «siamo arrivati a un buon punto, abbiamo fatto passi avanti indiscutibili e il tunnel mi sembra a un binario ormai morto. Ma non c’è fretta, dobbiamo verificare se le intenzioni del centrodestra corrispondono ai fatti. E vogliamo più garanzie sulla densificazione del parco Sud».

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