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Sinistra in rotta, nemmeno il sindacato la vota più

BerlinoLa campagna elettorale tedesca è appena agli inizi ma sul percorso per la conquista della Cancelleria nella prossima legislatura è già esplosa una bomba che rischia di danneggiare gravemente uno dei due duellanti e di togliere alla corsa qualsiasi incertezza sul risultato finale. I potenti sindacati tedeschi, questa volta, non scenderanno in campo per sostenere quello che a memoria d'uomo è sempre stato il loro partito del cuore, la Spd, il partito socialdemocratico, privandolo così di un appoggio che in passato era scontato, automatico e determinante. Lo ha annunciato, e senza giri di parole, Berthold Huber, numero uno dell'Ig Metall, il sindacato dei metalmeccanici, il più forte d'Europa per numero di iscritti, in un'intervista alla Süddeutsche Zeitung. «A differenza delle precedenti elezioni - ha detto Huber - non daremo indicazioni di voto perché è una pratica ormai senza efficacia. Tra i nostri iscritti sono sempre più quelli che votano per forma- zioni diverse, nel Baden Württemberg alle ultime elezioni molti hanno votato per la Cdu di Angela Merkel e in Baviera persino per la Csu».
In altre parole i vertici sindacali prendono atto che la loro base è sempre più trasversale, composta da elettori di sinistra, di centro e anche di destra: schierarsi quindi a favore di un solo partito, la Spd, non solo non avrebbe senso ma sarebbe una scelta impopolare e controproducente.
Per Frank-Walter Steinmeier, lo sfidante socialdemocratico di Angela Merkel nella corsa alla Cancelleria, è qualcosa di più di un incidente di percorso. Le parole del presidente dei metalmeccanici rischiano di avere conseguenze devastanti per il maggior partito della sinistra tedesca in una campagna elettorale che si preannuncia difficilissima per la Spd. A 58 giorni dal voto i sondaggi segnalano che se si votasse domenica la Spd otterrebbe il 23% dei consensi mentre lo schieramento della Cancelliera, Cdu-Csu, il 38%: più che sufficiente per raggiungere la maggioranza assoluta insieme agli alleati della Fdp, i liberali, accreditati al 13%, e formare una coalizione di centrodestra. Persino un giornale che ha simpatie socialdemocratiche come la Suddeutsche Zeitung ha dovuto ammettere che l'attuale posizione di Steinmaier assomiglia a quella della salsiccia schiacciata nel sandwich. Schiacciata a destra e a sinistra. A destra perché dopo aver fatto parte della grande coalizione con la Cdu-Csu non può attaccare frontal mente gli avversari di sempre. Ed inoltre perché la Merkel con una serie di iniziative ha abilmente invaso alcuni settori che un tempo erano il piatto forte della Spd come i servizi sociali, la famiglia e l'ambiente. Ma schiacciato anche a sinistra perché deve fare i conti con la Linke, il nuovo partito fondato da Oskar Lafontaine che raccoglie i voti degli elettori delusi dalla linea a loro giudizio troppo moderata della Spd. Per recuperare questi elettori Steinmeier dovrebbe adottare una linea che rischia di sottrargli i voti del centro e per conquistare quelli del centro dovrebbe fare promesse sgradite all'elettorato massimalista.
Per uscire dalla posizione della salsiccia Steinmeier ha presentato una squadra di governo dove c'è un di tutto: destra e sinistra, giovani e anziani, volti nuovi e vecchi. Ma nella squadra, a giudizio unanime, mancano personaggi capaci di rovesciare i pronostici.

L'unica novità è che ci sono più donne che uomini. Ma che efficacia può avere la carta delle quote rosa contro un partito che ha reso possibile a una donna, la Merkel, di conquistare la massima carica del potere politico?

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