Milano - È stato allo stesso tempo un grido d’aiuto e un urlo liberatorio. Essere di sinistra e poter dire qualcosa di destra. Rivendicando che certi problemi non sono di destra né di sinistra. Ma lasciandosi andare a toni durissimi, nella presa d’atto che, ebbene sì, la politica della sinistra non funziona. E mica su un tema a caso, no, proprio su quello, lacerante, della solidarietà agli extracomunitari.
Pareva di leggere la Padania, ieri, e invece era Repubblica.it. Frasi tipo quella scritta in maiuscolo, e cioè urlando secondo il codice di Internet, da meisterproper: «Chi viene da noi deve seguire le nostre leggi, i nostri usi e le nostre abitudini, altrimenti se ne torna a casa sua». E chi se ne importa se par di sentire Mario Borghezio, anzi, scrive marcor67 che «ho un sogno: poter dire che “l’aumento spropositato del numero degli immigrati costituisce un pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico”, senza essere considerato razzista o fascista. Sono di sinistra, ma il buonismo e il demagogico eccesso di tolleranza della sinistra italiana non riesco a tollerarli».
Tutta colpa, anzi merito, come in molti hanno segnalato ringraziandolo di aver sdoganato il dibattito, di un signore romano di 49 anni, un impiego al Quirinale e una candidatura nella Lista Veltroni, uno che «ho studiato e leggo ogni giorno due quotidiani», insomma il prototipo dell’elettore di centrosinistra preparato-colto-impegnato. Claudio Poverini ha scritto una lettera a Corrado Augias che Repubblica ha pubblicato ieri in prima pagina. Una «richiesta d’aiuto» perché «sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo». Non c’è stata una molla scatenante, scrive, «ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata». Cita alcuni episodi, come quella volta sul tram che, proprio lui, sbattè fuori una ragazza di colore perché aveva detto «vaffanc... vecchia puttana» a una vecchietta che le chiedeva il posto. Seguono domande tipo: «Perché devo essere sempre buono e accogliente con i nomadi, quando questi rubano, violano la mia casa» e via così elencando brutture, e una dura critica al governo che chiede tolleranza ma non restituisce sicurezza. Amara la conclusione: «Voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi».
È stato subito forum. La domanda era: «È razzista chiedere di rispettare le leggi?». «Non scherziamo» è stata la risposta dei più, con molti riferimenti all’uccisione di Vanessa nel metrò di Roma. C’è anche chi si è indignato, chi dice che non è vero che c’è un problema immigrazione e che la criminalità non ha colore e che allora trovatela voi la soluzione. Detto, fatto, la maggioranza non più silenziosa ha risposto. Nsiotto: «I Cpt vanno chiusi, è vero, ma vanno chiusi perché gli ospiti vanno rispediti in patria il giorno stesso». Marco.data: «Questo razzismo all’incontrario, il rom fa quello che vuole ma io no, mi rende intollerante. Ripeto: intollerante». Ubik1976: «Ho 31 anni e da quando ne avevo 18 voto a sinistra. Ma oramai i valori di tolleranza e accoglienza verso gli immigrati cozzano sempre più contro ciò che vedo quotidianamente». E chi governa, aggiunge citando Piero Fassino, «vive in quartieri eleganti e legifera su una quotidianità che non conosce».
C’è il patire dell’appartenenza: «Voterò sempre a sinistra ma davvero non posso sopportare che la mia coerenza ideologica mi costi una rinuncia alla legalità e alla sicurezza, soprattutto quando riferita agli immigrati», si contorce Fpaone76. E c’è chi invece s’è stufato, e anzi amplia il cahier de doléance: «Ho sempre votato a sinistra ma questa era l’ultima volta, meglio gli sciacalli della destra che un governo come questo che sembra la continuazione di quello di Berlusconi! La vita continua a essere pesante, i prezzi lievitano, ecc» lamenta Giovanni 7172.
Serullo1 domanda ironico al ministro Amato: «Crede davvero che un clandestino lascerà il Paese di sua spontanea volontà?».
«Uno Stato che non fa rispettare le leggi e ha 2 pesi e 2 misure, è destinato a collassare e non può pretendere dai propri cittadini tolleranza e rispetto» s’infervora pandapanda, che è italiana e vive all’estero «in un Paese in cui se solo rubo una mela mi ritrovo in galera seduta stante». C’è anche chi, come sirietta74, annota: «La Lega Nord queste cose le diceva già nel 1987». Ma dev’essere un’infiltrata. Dalla quale, comunque, nessuno prende le distanze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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