La sinistra toscana scarica Sergio DElia, neo segretario alla presidenza della Camera, attempato onorevole di 54 anni, ma un tempo pezzo grosso di Prima linea. Tanto grosso da beccarsi una condanna a 25 anni di prigione per lassalto al carcere di Firenze che, nel 1978, provocò la morte dellagente di polizia Fausto Dionisi. Una risoluzione che «ritiene inopportuna la nomina dell'onorevole Sergio D'Elia a segretario della presidenza della Camera dei Deputati» ed «auspica che lo stesso parlamentare possa riconsiderare la propria posizione rimettendo il mandato di segretario nell'interesse di un rasserenamento della vita e dell'attività dei deputati nel corso dell'attuale legislatura», è stata presentata dai consiglieri comunali fiorentini Michele Morrocchi, Dario Nardella, Daniele Baruzzi, Susanna Agostini (Ds), Giovanni Varrasi (Verdi), Marco Carrai (Margherita) e Alessandro Falciani (Sdi). Nel documento si ricorda anzitutto «come D'Elia sia stato riconosciuto colpevole di concorso nell'omicidio dell'agente Dionisi» avvenuto a Firenze il 20 gennaio 1978. «Pur non entrando nel merito del percorso giudiziario e riabilitativo di D'Elia - scrivono i sette consiglieri - l'articolo 27 della Costituzione che stabilisce il principio del valore rieducativo della pena, gli articoli 67 e 51 della Costituzione stabiliscono invece il principio di autonomia ed eguaglianza nelle prerogative e funzioni dei parlamentari».
«Ferma restando - si legge nella risoluzione - l'esclusiva competenza della giunta parlamentare per la verifica dei poteri a considerare i requisiti di ineleggibilità e incompatibilità dei singoli parlamentari, la nomina di D'Elia è inopportuna».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.