(...) Farinelli, chi? «Appunto, chi è Farinelli? - sbotta Carleo -. Me lo sono chiesto anchio, il peggio è che se lo chiedono anche i cittadini che invece lo hanno eletto».
Sembra poco credibile che uno voti uno sconosciuto. Sarà mica la rabbia del momento? «Arrabbiato lo sono, eccome - conferma lormai ex presidente -. Ma non è la sconfitta che mi brucia. È piuttosto il fatto che il mio avversario non si è mai fatto vedere. Non ha mai fatto un manifesto, non ha partecipato a confronti, non ha mai spiegato il programma». Però ha vinto, ha preso il 51,2 per cento dei voti, addirittura più di Marco Doria. Del quale ha imitato proprio tutto, compresa la campagna elettorale «a nascondersi». I fatti restano comunque questi. «La gente mi ferma ancora in strada per chiedermi chi sia Farinelli», insiste Carleo. Eppure cè da capire il perché di un tale successo. Se non ha vinto per meriti propri, significa che ha beneficiato dei demeriti altrui. Dellavversario, nella fattispecie. E il presidente uscente non si sottrae allautocritica, mettendo però sul banco degli imputati anche il Pdl. «Il mio partito mi ha chiesto allultimo minuto di fare una lista civica per darmi maggior forza - ricorda Carleo -. Glielho fatta in un giorno, quando addirittura si metteva in discussione la mia stessa candidatura. I media hanno parlato poco o nulla di noi. Ma soprattutto è sbagliatissimo il metodo di votazione. La gente non sa per chi vota, il nome del presidente di Municipio non è indicato sulla scheda. A me in una sola sezione sono stati annullati 40 voti perché lelettore aveva scritto il mio nome non avendolo trovato. Anziché un rafforzativo del voto è stato considerato nullo. È un sistema fatto per votare chi non esiste, linvisibile, colui che non viene neppure scritto sulla scheda».
L«uomo invisibile» è il cruccio di Carleo, soprattutto perché lex presidente di Nervi ha un rammarico che non riesce ancora a cancellare. «Farò opposizione, ovviamente - si rassegna lex maresciallo -. Ma cercherò di incalzare il nuovo presidente perché faccia come me. Io ero il presidente di tutti, senza distinzione di colore politico. E in particolare ero sempre in Municipio, ero sempre rintracciabile 24 ore su 24. Per il problema di un tombino o per analizzare il grosso progetto. Spero che Farinelli non voglia fare anche il presidente invisibile».
Un tempo i funzionari del Pds dicevano di essere in grado di far eleggere anche il primo camionista che passa in strada. Oggi il loro vanto viene ridimensionato da Marco Doria. Che al Municipio Levante ha fatto vincere «Nessuno».
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