Politica

Sismi, partita l’epurazione Già «rimossi» 70 ufficiali

da Roma

I primi settanta stanno già lasciando gli uffici di Forte Braschi in questi giorni, ma presto molte altre centinaia li seguiranno. Ufficialmente è solo un «ricambio graduale», il primo passo verso quella «rimodulazione del servizio» che il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha già approvato. E che prevede uno snellimento complessivo della struttura del Sismi, con la soppressione o l’accorpamento di alcune strutture ordinative. Ma altri, a proposito dei movimenti d’organico che stanno rivoluzionando l’intelligence diretta da Bruno Branciforte parlano, meno diplomaticamente, di epurazione.
Tutti i reparti del nostro servizio militare sono stati direttamente interessati dai «richiami» alle amministrazioni d’origine, e sono tantissimi in particolare i finanzieri che, smesse le barbe finte, rientrano in servizio alle Fiamme gialle. Questo perché sotto la gestione di Nicolò Pollari il Sismi aveva arricchito la propria pianta organica con numerosi innesti provenienti dalla Guardia di finanza, a tutti i livelli. In particolare, la scomparsa del Nucleo Analisi finanziaria, accorpato in un nuovo ufficio, ha ridotto l’esigenza di mantenere i «distacchi» di molti ufficiali. Ma anche la Prima divisione, quella che si occupa del controspionaggio, dunque la più impegnata nelle attività di contrasto al terrorismo internazionale, è stata sottoposta a una drastica cura dimagrante, con una decisa riduzione del personale assegnato al settore: degli 007 «rimossi», anche qui, alcuni sono rientrati ai corpi di appartenenza, mentre quelli attualmente «a disposizione» dovrebbero essere reinseriti nella nuova struttura ancora in fase di organizzazione.
La fase di «anemizzazione» e di ristrutturazione del Sismi aveva avuto un’importante appendice alcuni mesi fa con la soppressione del Nucleo Tutela, che si occupava delle scorte ai politici, parallelamente ai servizi di protezione concessi dal Viminale.
Quanto ai nomi «eccellenti» coinvolti dalla riorganizzazione, spiccano i colonnelli delle fiamme gialle Risino, Salato, Tripoli, Selmi, Marica e Rossetto, questi ultimi due precedentemente in organico alla divisione Ricerca. Lascia il Sismi e torna dai carabinieri anche il colonnello Iodice, già al raggrupamento Centro, avvicendato nei mesi scorsi. L’esercito ritrova il colonnello Fiorillo (responsabile del Reparto automezzi) e il generale Collovà (ex servizio Amministrativo). E sono decine i nomi degli «operativi» di seconda linea usciti dal personale dei servizi militari.
Come si diceva, non mancano i malumori, soprattutto all’interno degli ex «distaccati» dalla Gdf, che ritengono di essere vittime dell’ennesimo schiaffo al corpo, dopo il caso Pollari e la vicenda Speciale. Ma dai vertici di Forte Braschi e del ministero della Difesa si smentisce qualsiasi intento vessatorio della rivoluzione in seno al Sismi. «Si tratta - si spiega - solo di ottimizzare le risorse per rendere l’intelligence militare più agile e più efficiente, e di confrontarsi con i tagli finanziari al servizio, cercando comunque di garantire il perseguimento degli obiettivi».
Intanto, proprio di ieri è la notizia che l’ex direttore del servizio, Nicolò Pollari, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma, insieme al suo braccio destro Pio Pompa, per le attività dell’archivio di via Nazionale.

«È una notizia del tutto inaspettata che peraltro non possiamo confermare», il primo commento dei legali di Pollari, Franco Coppi e Titta Madia: «La valuteremo e vedremo il da farsi».

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