Una sforbiciata alle spese inutili, ereditate (guarda caso) dallex presidente Filippo Penati, sotto inchiesta per lo scandalo tangenti a Sesto. Era generoso con i soldi dei contribuenti, negli anni trascorsi in Provincia foraggiava associazioni di stampo no global come la Rete del Nuovo Municipio, e se il centrodestra ha «smantellato» quasi subito la Casa della pace nonostante le proteste della sinistra, fino ad oggi avevano resistito contributi a movimenti come il Comitato provinciale pace in comune (2mila euro lanno), il Coordinamento nazionale enti per la pace (2.500 euro), il Centro italiano per la pace in Medio Oriente con qualche altro migliaio di euro e «per i risultati che ha ottenuto possiamo farne a meno» ironizza il presidente Pdl Guido Podestà. Che nel mese di settembre, prima in giunta e poi con il via libera del consiglio, darà un drastico taglio ai contributi inutili, la lista messa a punto fin qui porta ad un risparmio annuale vicino ai 500mila euro ma con il presidente dellaula Bruno Dapei «non abbiamo ancora finito il lavoro». La cifra dovrebbe alzarsi. Una buona parte dei contributi a enti e associazioni dellera Penati è già stata ridimensionata lanno scorso, ora la percentuale del taglio arriverà all80% del vecchio elenco. Alcune «sono di matrice culturale chiara» altre «possono camminare anche senza il nostro aiuto o non hanno dato esiti che in tempi di crisi lo giustifichino». Qualche esempio? DallAssociazione aree urbane dismesse (1.550 euro) a Democrazia in erba, Città e governi locali uniti (14mila euro), Agenzia delle democrazie locali, Legautonomie (che costava 30mila euro lanno), associazione Castelli e ville aperte in Lombardia (3mila euro lanno dal 2005), lIstituto lombardo di storia contemporanea. Spese «andate avanti per inerzia ma saranno riversate su servizi più utili per i milanesi, facciamo pulizia in casa» afferma Podestà. Non usa mezzi termini, «cè stata una stagione delle cicale, impegni presi in passato con superficialità incredibile e che ci siamo trovati. Un conto è mettere la firma e farsi fotografare, un conto poter rispondere agli impegni». Parla ad esempio dellingresso nel cda della Scala, siglato da Penati nel novembre 2006 per quasi 3 milioni di euro («poi ci siamo trovati le obbligazioni in corso e il debito degli anni precedenti»).
Tra le eredità lasciate dalla cicala-Penati cè una multa da 120mila euro, quella per la violazione della legge sulla par condicio nella campagna elettorale del 2008. Il Garante condannò lente a pubblicare la sentenza sul sito internet. Lex presidente (e i milanesi) potevano cavarsela a zero euro ma Penati fece ricorso e arrivò la multa. «Pagherò io» promise, ma il conto è rimasto allente. Una sanzione da 400mila euro è costato invece il ricorso al collegio arbitrale chiesto nel 2005 da Gabriele Albertini per verificare se Penati avesse violato il patto di sindacato col Comune sulla vendita delle azione Serravalle a Gavio. Nel 2008 il collegio diede ragione allex sindaco. Last but not least, a poche settimane dallingresso in Provincia Podestà (come Moratti e Formigoni) trovò come benvenuto un avviso di garanzia sui livelli di smog nellarea metropolitana, partito da una denuncia del Codacons. Lanno scorso è stato esteso anche a Penati, che governava tra 2007 e 2008. Ma lattuale giunta non è stata stralciata dallinchiesta.
Nella «stagione delle formiche», la priorità è «garantire manutenzione delle strade, riscaldamento delle scuole, formazione professionale a chi ha perso lavoro, tutto il resto diventa un orpello» afferma Podestà.
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