Al Sistina la «Limòn» si fa in due

Oggi, il 12 e il 14 «A musical offering», coreografia in memoria di Doris Humphrey Domani, il 13 e il 15 l’inno «The Unsung»

La Limòn Dance è una delle compagnie di danza di origine latina più applaudite al mondo, e sbarca al Teatro Sistina da oggi al 15 aprile per condividere con il pubblico romano un doppio anniversario: il 60° anniversario della fondazione della compagnia, e il centenario della nascita del geniale coreografo, José Limòn. Statunitense di origine messicana, Limòn è considerato uno dei padri fondatori della danza moderna. Quel che si dice in gergo un «classico» della modern dance, artista sempre in grado di coniugare la tecnica raffinata al dinamismo e all’espressività.
«Ciò che vidi cambiò la mia vita - disse Limòn nel 1928, a New York, la prima volta che assistette a un balletto - scoprii che si può danzare come danzano le immagini di Michelangelo e le musiche di Bach». Fu una folgorazione. Insieme con Doris Humphrey, José Limòn nel '46 fondò una compagnia d’autore che negli anni ha saputo mantenere intatta quella freschezza e quella originalità espressiva che emerge con efficacia nelle produzioni di repertorio. Lavori compositi che si sovrappongono alle coreografie guizzanti dei maestri d’oggi, come Lar Lubovitch e Jirì Kylìan, e che rappresentano un palpitante omaggio a creazioni universali, giusto punto d’incontro tra tradizione e modernità. Anche per questo lo storico direttore artistico della compagnia, Carla Maxwell (leader dal 1978), ha messo a punto un doppio programma. Oggi, il 12 e il 14 aprile i tredici ballerini della Limòn Dance Company eseguiranno A musical offering, coreografia di nuova produzione commissionata dall’American Dance Festival su musiche di Bach creata in memoria di Doris Humphrey; La pavana del Moro (variazione sul tema di Otello) pezzo del 1949 che ritrae la tragedia dell’uomo qualunque basandosi sulla pavana e su altre danze rinascimentali; Psalm, rilettura di un vecchio allestimento che s’ispira alla danza dei Lamed-Vov, i 36 «uomini giusti» che, secondo l’antica tradizione ebraica, contengono nei loro cuori tutta la sofferenza del mondo: Psalm è, per l’appunto, la danza dell’ultimo dei Giusti.


Il secondo programma - domani, il 13 e il 15 aprile - mette invece in cartellone The Unsung, danza-inno agli eroici fondatori del patrimonio americano, il Pantheon: da Pontiac a Aquila rossa fino a Toro seduto e Geronimo; Dances for Isadora, revival su musiche di Chopin di cinque evocazioni della danzatrice e musa Isadora Duncan; e Suite for a Choreographic Offering. Gran finale con Transfiguration of Susanne Linke, memorabile pezzo di repertorio della Limòn Dance. Informazioni www.ilsistina.com.

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