Il sito pro Hamas: «Il Vaticano incita all’odio»

Sono stati ricevuti in Vaticano solo a febbraio ma, ieri, i 138 intellettuali e leader religiosi musulmani firmatari di una recente lettera al Papa per promuovere la pace mondiale, hanno criticato le modalità della conversione di Magdi Allam. Hanno denunciato l’atto «deliberato e provocatorio di battezzare Allam in un’occasione così speciale e in modo così spettacolare», chiedendo alla Santa Sede di «prendere le distanze» dalla dichiarazioni del giornalista e insinuando: «Non è lontano dalla verità vedere questo episodio come un altro modo di riaffermare il messaggio di Regensburg». Dopo la conversione pubblica di Magdi Allam sabato sera, le polemiche continuano. Ieri critiche al giornalista e al comportamento del Vaticano per «l’alto profilo intenzionale» dedicato al suo battesimo sono comparse sul sito pro Hamas Palestine-Info. «Il Vaticano - scrive l’opinionista Amayreh - non può sperare in buone relazioni coi musulmani e al tempo stesso continuare a incitare all’odio e al razzismo verso una religione che ha un miliardo e mezzo di seguaci».
Ieri, dopo numerosi attacchi, è arrivato anche il commento dell’Osservatore romano. Il gesto di Benedetto XVI ha «un importante significato perché - spiega il quotidiano della Santa Sede - afferma, in modo mite e chiaro, la libertà religiosa», senza peraltro «alcuna intenzione ostile» nei confronti dell’Islam. L’editoriale del direttore Gian Maria Vian spiega che la libertà religiosa «è anche libertà di cambiare religione, come nel 1948 fu sottolineato dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Così chiunque chieda senza costrizione il battesimo ha il diritto di riceverlo».

L’Osservatore rileva che Allam «dopo una lunga ricerca personale e la preparazione necessaria a questo passo, ha chiesto liberamente di essere battezzato» e che «l’avvenimento, che è tanto singolare quanto solenne e gioioso, non è stato enfatizzato, come dimostra la riservatezza che sino all’ultimo ha accompagnato la notizia».

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