Lucio Filipponio
Sky office competition: ovvero lavorare con la testa fra le nuvole, nel senso letterale del termine. Significa pensare in grande, progettare avveniristici open space multifunzionali a centinaia di metri da terra, rinnovare il dibattito circa il design dinterni applicato alla produzione industriale tenendo conto delle sempre nuove dinamiche lavorative. È la Casa dellArchitettura di Roma a promuovere e ospitare fino a oggi, in collaborazione con la società di interior design leader italiana Upper, lo «Sky office», il primo concorso internazionale di idee dedicato alla progettazione dellufficio del futuro. Sei tra i grattacieli più estremi in tre diversi continenti sono stati la sfida proposta, 142 progetti da oltre 50 nazioni sono stati valutati in un dialogo sempre aperto con le attuali condizioni tecnologiche, sociali, culturali, ambientali ed emozionali che contraddistinguono gli spazi lavorativi. Interconnessione, mobilità, materializzazione dellufficio, lavoro nomade, individualità, diversità; ma anche lavoro in gruppo, collaborazione creativa; polisensorialità, ergonomia, benessere, ecodesign, centralità delluomo: queste le coordinate di massima alle quali i partecipanti hanno fatto riferimento, rispondendo alle più attuali esigenze lavorative dello Sky Office, divenuto ormai scenario globale. Una prestigiosa giuria composta da architetti, designer, curatori, critici, professori e direttori di riviste di settore ha scelto i vincitori, e ospiti altrettanto importanti hanno presenziato alla serata-evento, in un cui è parlato dellufficio di domani. Tra i relatori, il sociologo Domenico De Masi, il presidente dellOrdine degli Architetti di Roma e provincia Amedeo Schiattarella, larchitetto Luca Zevi, oltre al promotore delliniziativa Antonio Giardinieri, presidente di Upper Spa. Moderatore del dibattito larchitetto Benedetto Todaro, membro del Comitato Scientifico della Casa dellArchitettura.
Ma come sarà lufficio del futuro? «Sarà uno spazio estremamente fluido, amichevole, caldo ma leggero e tendenzialmente vibrato nello spazio», assicura Zevi.
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