Slalom tra le buche per arrivare (sani) al San Martino

«Invitiamo la sindaco Marta Vincenzi a lasciare, per un giorno la sua auto e a venire in piazza Savonarola, magari proprio davanti all’omonimo ristorante pizzeria.
Troverà cittadini imbufaliti per il manto stradale disastrato. E questo benché sia stato rifatto tre volte.
Eppoi, sempre se la sindaco vuole lasciare parcheggiata la sua auto per poche ore, le suggeriamo di prendere il bus 18 che conduce fino all’ospedale San Martino.
Sentirà che begli scrolloni, con il mezzo pubblico che deve farsi largo tra buche e avvallamenti che certo non fanno viaggiare comodi e sereni i passeggeri che hanno pagato il biglietto».
Il racconto, con tanto di appello a Marta Vincenzi, sull’ennesimo disagio in materia di viabilità cittadina è di Cesare Casapietra, che abita nella zona tra corso Buenos Aires e piazza Savonarola e spiega: «La situazione è davvero disastrosa. Non ci sono transenne o cartelli che segnalino il dislivello della strada, nessuno da Comune si occupa di venire a vedere e risolvere la situazione. E questo nonostante la zona sia ad intenso traffico, sia di autoveicoli che di pedoni».
Ed infatti, come per altre situazioni analoghe, ai pericoli per chi usa un mezzo per spostarsi in città, si deve aggiunge il rischio di chi va a piedi. A rischiare di più sono soprattutto gli anziani, i disabili e i bambini.
Poi c’è la questione delle strade che dalla zona di piazza Savonarola conducono all’ospedale San Martino.
Casapietra riferisce del percorso urbano del «18» che praticamente assomiglia di più ad una corsa ad ostacoli che all’itinerario nel cuore di una delle città europee più belle. «Quel bus - dice - caracolla dalla partenza all’arrivo, con scossoni forti, tra profondi buche e dislivelli. Chi lo utilizza per spostarsi o è seduto o, se viaggia in piedi, deve tenersi molto saldo alle maniglie se non vuole rischiare di cadere sul pavimento del bus o addossa a qualche altro passeggero». E se si pensa che tra i passeggeri c’è gente che si reca nella struttura ospedaliera per esami clinici o per cure mediche, ecco che il disagio diventa ben più grave della semplice denuncia di un disservizio.
«Per questo - precisa Casapietra - ho voluto fare questo appello alla signora sindaco.

Non è possibile che questa situazioni continui tra l’apparente indifferenza di chi dovrebbe intervenire per sanare un disagio che i genovesi, ma anche chi transita per la nostra città, non merita».
Insomma siamo davanti ad un’altra storia di ordinario disservizio che, se si vuole, può essere risolta in breve tempo.

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