Maria Rosa Quario
da Levi
«Welcome to World Cup Levi». Poche, semplici parole e una mezzaluna affascinante sullorizzonte piatto come la Finlandia, danno il benvenuto alla coppa del mondo di sci. Meno otto sul termometro, scendi dallaereo ma non senti nemmeno troppo freddo, laria è secca, la neve sotto le scarpe scricchiola, che bello, volare sulle Alpi marroni come ad agosto aveva messo tristezza, siamo a metà novembre e la neve dovè? È qui, a Levi, sulle carte della Finlandia un puntino a nord di Kettila, che è un puntino a nord di Rovaniemi, quasi mille chilometri a nord di Helsinki, 1.850 chilometri a nord di Milano.
Siamo a nord, lo avrete capito. Qui la neve non manca, mancano però le montagne, ciò che per uno sciatore potrebbe sembrare un problema. Ma non lo è. Hanno organizzato uno slalom sulla collina di Zagabria per celebrare Janica Kostelic, perché non farlo qui, in onore di Tanja Poutiainen e Kalle Palander, gli eroi finlandesi? Nella terra dei mille laghi, terra di fondisti, lo sci alpino non esisteva fino al 1999. Anno in cui il simpatico Kalle, nato nel 1977 a Tornio, ha pensato bene di vincere il titolo mondiale di slalom, sorprendendo tutti i favoriti e soprattutto se stesso. Lui aveva conosciuto lo sci davanti alla televisione sintonizzata su Eurosport, se ne era innamorato grazie alle imprese di Alberto Tomba, aveva deciso di provarci e suo padre lo aveva assecondato, accompagnandolo ogni giorno, dopo la scuola, a Rovaniemi, dove cera la pista più vicina. Lì, nel 1981, era nata Tanja Poutiainen, più fortunata di lui, perché nel pomeriggio poteva andare a sciare senza farsi unora di auto. I due erano dotati, determinati, dopo il titolo mondiale di Kalle nel 1999 sono arrivati altri trionfi, la coppa del mondo di slalom per lui nel 2003, per lei nel 2005, poi altre vittorie e medaglie, lultima ai Giochi di Torino grazie a Tanja, argento in slalom gigante. Oggi e domani la Finlandia celebrerà i suoi campioni, le donne avevano già corso qui nel 2004 e nel 2006 (e Tanja nel 2004 aveva vinto la sua prima gara di coppa), per gli uomini sarà un esordio assoluto e leccitazione si misura dai titoli sui giornali, dal traffico in un luogo dove solitamente le renne possono passeggiare in mezzo alla strada, dai quindicimila appassionati che oggi arriveranno ai piedi della collina per la gara femminile, per domani se ne prevedono molti di più.
La pista si chiama Black, ma non ha nulla a che vedere con le nere alpine e arrossisce al confronto con i pendii di Wengen o Kitzbuehel: è una striscia illuminata dai fari con partenza a quota 438 metri e arrivo a 258, il dislivello è il minimo consentito dai regolamenti, ma il fondo è duro come il marmo e liscio come piace agli atleti. Lorganizzazione è collaudata, tutto funziona alla perfezione, lannullamento delle gare di Sölden ha offerto a Levi la ribalta dellapertura di stagione, loccasione da cogliere al volo. Levi è una stazione sciistica con grandi ambizioni, nei prossimi due anni sono previsti investimenti per 120 milioni di euro, i posti letto dai ventiduemila attuali dovrebbero arrivare a trentamila grazie a nuovi alberghi, lo stile è quello del nord America, con chalet in legno, caldi e accoglienti. Il viaggio non è poi così lungo, a volte per andare da Milano a Cortina ci si impiega di più. La coppa del mondo sarà un trampolino di lancio straordinario per Levi, si spera che Levi sia un buon trampolino di lancio per la coppa, che grazie a questa novità del calendario evita lapertura oltreoceano, così lontana, così poco seguita e sentita dagli europei.
Ora tocca agli atleti. Alle atlete, per cominciare. Stamattina alle ore 11 locali, le 10 in Italia, laustriaca Nicole Hosp inaugurerà la coppa del mondo numero 41.
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