Slitta l’intesa tra Eni e Gazprom

da Milano

La firma dell’accordo tra Eni e Gazprom, annunciata entro il 15 ottobre, potrebbe slittare. Del resto le fonti sottolineano che la scadenza del 15 ottobre, annunciata lo scorso 12 settembre quando a sorpresa i due gruppi avevano accelerato sull’intesa, era solo indicativa e che era stata fissata per mettere dei paletti. Le stesse fonti precisano comunque che il gruppo del cane a sei zampe è molto attento al rispetto delle condizioni di reciprocità da parte del governo russo. Le recenti vicende legate ad altri gruppi energetici stranieri (Shell, Bp ed Exxon) operanti in Russia, che hanno visto a rischio le loro licenze nel Paese, hanno messo in guardia l’azienda italiana. Del resto l’amministratore delegato, Paolo Scaroni, ha più volte sottolineato che l’Eni cerca un buon accordo, senza alcuna fretta visto che la prima scadenza degli accordi tuttora esistenti tra i due colossi è fissata al 2017. Inoltre, aggiungono le fonti, un eventuale accordo dovrebbe avere il via libera delle autorità Antitrust.

Nei giorni scorsi il presidente dell’Antitrust italiano, che già aveva bloccato l’ipotesi di accordo nel 2005, ha parlato di rischio di effetti anticoncorrenziali. Quanto alla compagnia russa, il portavoce Serghei Kuprianov ha detto che «Gazprom conta sull’adempimento degli accordi che sono stati raggiunti nello scorso incontro».

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