RomaNata nel 1998, la Smart ha iniziato a rivoluzionare la mobilità urbana perché «mini», agile, di tendenza e facile da posteggiare. Già nel 2007 il marchio si proponeva al mercato con un propulsore elettrico, esperimento avvenuto a Londra con limpiego di cento esemplari sulle strade della Capitale britannica riscuotendo un grande successo. Nel 2009, poi, la seconda generazione si era prefissa, con 2mila unità elettriche prodotte, di sperimentare il modo di utilizzo, ma ancora più importante quello di ricarica. Da questo studio si capivano le esigenze dei clienti: più alte le velocità di punta (allora era 60 orari) e unautonomia capace di soddisfare limpiego del mezzo. Con queste informazioni, a partire dalla prossima primavera, Smart immetterà sul mercato la terza generazione della sua «mini» auto elettrica.
Nel suo terzo atto, la Smart si presenta agile e grintosa con un motore a magnete permanente da 55 kW, prodotto dalla joint venture tra E-motive e Bosch. Il motore vanta una buona accelerazione, scattando da 0 a 60 in meno di 5 secondi con una velocità massima di 120 orari; questi dati fanno pensare a un possobile impiego della biposto anche in autostrada per tratti limitati. Altro dato fondamentale riguarda lautonomia: la batteria agli ioni di litio garantisce una percorribilità di oltre 140 chilometri nel tratto urbano.
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