Il Teatro Smeraldo non chiuderà. Il rischio di perdere (forse definitivamente) uno dei luoghi simbolo della Milano culturale, si allontana. Almeno per il 2012. Lo ha affermato e confermato ieri Gianmario Longoni, patron e direttore artistico della grande sala di piazza XXV Aprile, nel corso della conferenza stampa di presentazione della prossima stagione. Una conferenza stampa che si temeva fino alla vigilia non ci sarebbe mai stata. Per carità: difficoltà economiche e i problemi pratici restano invariati. A cominciare dalleterno cantiere per la costruzione dellautosilo che da un lustro blocca praticamente larea antistante il teatro, e che lo stesso Longoni aveva più volte denunciato in passato come una delle cause primarie della crisi dellattività artistica e della vita pubblica dellintero quartiere. Ma il Teatro Smeraldo non ci sta ad abbassare il sipario, arrendendosi a una fine che sembrava annunciata. E così Gianmario Longoni, sottolineando ancora una volta che lo Smeraldo è unimpresa culturale «che fa tutto da sè e non ha aiuti pubblici», ha stretto i denti di nuovo e ha messo insieme il cartellone 2011-2012. Proprio allindomani della buona notizia della riapertura del cantiere, sia pure in stato di «semilibertà», ovvero di vigilanza stretta, in attesa che le imprese coinvolte completino la messa in sicurezza dellarea e lAsl verifichi la congruità dei lavori.
«È una stagione schizofrenica, fatta velocemente, sulla fiducia dei tanti artisti-amici che hanno la pazienza di sopportare i momenti duri», ha dichiarato un Longoni come al solito sicuro di se e altrettanto schietto e diretto, aggiungendo che «era inaccettabile chiudere, perchè pretendiamo di rappresentare la qualità in questa zona».
Il sipario dello Smeraldo di alzerà di nuovo il prossimo 6 ottobre, anche se il pericolo di un nuovo stop allattività artistica non è assolutamente scongiurato. Alla ricerca di nuovi sponsor e anche di un socio, Longoni ha ribadito di non volere aiuti pubblici, ma di sperare nella solidarietà delle istituzioni locali, specialmente del Comune, commentando: «Le elezioni hanno contato moltissimo nella mia decisione di tenere aperto e non ci credo che non succederà niente». E se un incontro ancora non cè stato, lassessore alla Cultura Stefano Boeri ha inviato ieri una lettera a Longoni in cui assicura «limpegno mio personale e di tutta la giunta» per risolvere la vicenda di piazza XXV aprile.
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