Rompe il silenzio il commissario straordinario di Expo, Letizia Moratti smentendo apertamente la notizia pubblicata due giorni fa dal quotidiano Italia Oggi sulleventualità di un subentro di Smirne a Milano nellorganizzazione dellExpo del 2015. «Nessuno può cambiare un percorso che non ha ritorno - ha spiegato ieri il sindaco - Cè un dossier di registrazione da cui non si torna indietro, firmato dal presidente del consiglio e che è stato presentato e stanno andando avanti le procedure del Bie». Quindi si tratta di «voci totalmente prive di fondamento messe in giro non si sa da chi». Per il vicepresidente del consiglio regionale Filippo Penati non si tratta di semplici voci, ma di qualcosa di più: «Mi auguro che le parole della Moratti corrispondano al vero. La sua smentita però non basta. Quelle che lei definisce voci non sono solo tali. Mi risulta che recentemente a livello governativo si siano valutate le conseguenze, sulla base del regolamento del Bie, di un eventuale rinuncia da parte del Governo italiano. Perdere lExpo per Milano e per tutto il Paese sarebbe unumiliazione insostenibile». Ma Expo per Milano non è ancora una certezza: sulla testa dellorganizzazione pende come una spada di Damocle la registrazione al Bie di novembre, che, a sua volta, dipende dal nodo dellacquisizione dei terreni su cui dovrà sorgere lesposizione universale.
I lavori proseguono anche se a rilento. È fissato per oggi un nuovo incontro tra i proprietari dei terreni, che si estendono per 700mila metri quadri, Fondazione Fiera e gruppo Cabassi. Allo studio dei tecnici lipotesi della vendita dei terreni di proprietà di Cabassi alla fondazione Fiera, che verserebbe però limporto dovuto solo dopo il 2015. Una soluzione che permetterebbe di uscire dallimpasse in cui si erano arenate le trattative per il comodato duso, su cui la Regione aveva posto il veto bollandolo come «illegittimo» e per lacquisto da parte dei soci pubblici tramite una società -veicolo, e di evitare esborsi di denaro pubblico. La società Expo avrebbe i terreni in comodato dalla Fiera che, in cambio, potrà edificare dopo il 2015 su 400mila metri quadrati. E proprio sui diritti edificatori era stato il presidente della Provincia Guido Podestà a sottolineare come «eventuali vantaggi in termini di diritti volumetrici assegnati sarebbero più accettabili». E qui sta il punto, essendo la Fondazione Fiera un ente pubblico, questa soluzione permetterebbe di aggirare i problemi connessi a eventuali vantaggi ai privati, come era stato sottolineato dal presidente della regione Formigoni nel caso della precedente soluzione del diritto di superficie.
Cosa potrebbe aver convinto i Cabassi a cambiare idea? Lofferta della Fiera per comprare i terreni sarebbe più vantaggiosa di quella avanzata dalle istituzioni, ma il gruppo guadagnerebbe anche in termini di immagine: gli immobiliaristi, unici privati nella partita, eviterebbero di attirarsi critiche e problemi per eventuali vantaggi derivanti di diritti edificatori per il dopo Expo, come aveva sottolineato chiaramente Formigoni. Duplice il vantaggio per il pubblico: trattare con un unico interlocutore, pubblico, e risolvere una volta per tutte la questione, a costo zero.
Sulle trattative vige il più stretto riserbo, anche se sembra che i lavori procedano a rilento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.