Smog, crociata contro le auto e case più fredde

Va bene che l’aria «è migliorata» e negli ultimi cinque anni «il Pm10 a Milano non ha mai registrato valori così bassi». I numeri danno ragione al vicesindaco Riccardo De Corato: le concentrazioni medie annuali sono scese dai 53 microgrammi al metro cubo del 2006 ai 40 dell’anno scorso, e anche se la città è ancora ben distante dai 35 giorni che l’Ue fissa come limite massimo di superamenti in un anno, nel 2006 erano addirittura 150 (quasi cinque volte tanto) e nel 2010 «solo» 87. Ma l’anno nuovo è partito con lo smog alle stelle, già diciassette giorni su 20 da bollino rosso, e fino a ieri se ne contavano già nove consecutivi. Dal Comune è scattato l’allerta. Ieri De Corato e il sindaco hanno informato la giunta che lunedì Letizia Moratti, firmerà un’ordinanza che fissa nuove misure di emergenza per abbattere l’inquinamento nell’aria. Un piano in due fasi che d’ora in avanti sarà sempre valido. E il primo test è già alle porte. Salvo che le condizioni meteo facciano rientrare le polveri sotto la soglia, se domenica Milano registrerà per il dodicesimo giorno consecutivo valori oltre i 50 microgrammi al metro cubo, scatteranno le misure inserite nella prima soglia. Esteso a tutta la giornata (non solo dalle 7.30 alle 19.30) e su tutta la città il divieto regionale di circolazione delle auto a benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2, dei ciclomotori Euro 1 a due tempi ed Euro 0 e 1 a gasolio. Nella prima domenica possibile, scatta il blocco totale del traffico. In questo caso si rischia già il 30, a meno che si verifichi la condizione che farà revocare sempre le fasi 1 e 2: tutte le misure vengono sospese dopo tre giorni consecutivi di non superamento dei limiti del Pm10. Sempre dopo il dodicesimo giorno l’ordinanza fissa un inasprimento dei controlli per il divieto di combustione dei rifiuti all’aperto (nei cantieri dove si brucia il legname ad esempio o in ambito agricolo), il divieto di accendere fuochi in aree verdi comunali ma anche fuochi d’artificio, fumogeni e persino petardi (lo smog rischia di mettere il silenziatore anche al Carnevale alle porte). Dovranno spegnere i motori i furgoni in sosta per il carico e scarico merci e gli autobus fermi al capolinea.
Se l’inquinamento non darà tregua, il gioco si fa ancora più pesante. Al diciottesimo giorno con le polveri oltre i limiti, oltre alle misure già in campo scatta il divieto di circolazione nella Cerchia dei Bastioni per le categorie di veicoli che sono già soggette ad Ecopass. In pratica, non si entra neanche pagando il ticket, e le telecamere saranno inflessibili. Interventi anche sulle caldaie di casa e in ufficio. Bisognerà abbassare la temperatura consentita di un grado (da 20 a 19) e di un’ora (da 14 a 13), con deroghe ovviamente per scuole, asili, ospedali e case di riposo.
Il sindaco, che ha invitato i vertici Rai Mauro Masi e Antonio Marano a garantire massima informazione sia sui tg locali che nazionali (un anno fa un provvedimento simile fu preso di mira dai ricorsi) chiederà al presidente della Regione Roberto Formigoni di aprire un tavolo per «estendere almeno all’area metropolitana queste misure, visto che non è solo il traffico a generare inquinamento ma ci sono altre fonti come le industrie non localizzate in città e l’agricoltura. Le competenze sono della Regione».

Il sindaco è «consapevole della necessità di agire e con determinazione, lo abbiamo fatto e continueremo a farlo. Ma Milano non è la città più inquinata e ci spiace che solo a noi vengano riconosciute caratteristiche che sono anche di altre città».

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