Come un maglione di lana lavato male, il ticket dingresso in città si restringe ancora. Il confine, è lultima versione, potrebbe essere tracciato solamente alla cerchia dei Bastioni. E a pagare non sarebbero nemmeno tutti. Sullintenzione di procedere spedita, invece, Letizia Moratti nonostante le perplessità dei partiti del centrodestra sembra non avere dubbi e ricorda ancora una volta come la tassa dingresso facesse parte del programma che gli elettori hanno votato. Il lavoro, spiega, «è per eliminare quelli che potrebbero essere disagi per i milanesi, con una serie di misure strutturali che vanno potenziate». Sui tempi nessuna previsione e il prossimo appuntamento è per il 30 gennaio, data in cui il sindaco ha promesso di essere in consiglio comunale a trattare largomento.
Ieri in mattinata, intanto, il vertice con la maggioranza per dettare la linea anche ai meno convinti. Alla fine la decisione di sottoscrivere un ordine del giorno comprendente tutte le misure antismog e di cui il ticket sarà solo la conclusione. In programma il potenziamento del trasporto pubblico, la riduzione delle emissioni per veicoli e caldaie, lo sviluppo della mobilità sostenibile e misure di contenimento del traffico. Linee guida da realizzare con laumento di metrò, tram e bus, lincremento delle corsie riservate, lestensione delle sosta con strisce gialle e blu, lo sviluppo della rete delle piste ciclabili, la razionalizzazione della circolazione e del carico-scarico dei veicoli commerciali, la conversione a metano degli impianti termici comunali e gli incentivi per la trasformazione degli impianti privati. Poi limpegno alla costruzione di nuove metropolitane, il rafforzamento dei controlli su auto e caldaie e linserimento del problema «traffico, inquinamento e salute» nel Tavolo Milano. Come a dire che al governo, così come si è già fatto per la candidatura allExpo 2015, sarà chiesto aiuto per avere risorse e strumenti per combattere la piaga che affligge la città. E infine, ma solo infine, la pollution charge. Il pedaggio che potrebbe essere pagato solo allinterno dei Bastioni e unicamente dai mezzi commerciali e dalle auto private alimentate a gasolio, escluse le euro 4. Un documento, il commento dellassessore Edoardo Croci, che «riflette pienamente gli impegni della giunta». Meno convinto il leghista Matteo Salvini. «Firmo perché faccio parte della maggioranza - attacca -, ma mi sarebbe piaciuto che fossero indicate date e contenuti pratici. Se fossi allopposizione direi che in questa maggioranza non cè una reale volontà di intervenire sul problema. Più che di targhe, mi sembri si tratti di ticket a mesi alterni». E, infatti, nel pomeriggio la maggioranza boccia lemendamento dei Verdi per introdurre il ticket entro la fine dellanno. Il capogruppo dellUlivo Marilena Adamo chiede le dimissioni di Croci. «La sua maggioranza lo ha costretto a dire tutto e il contrario di tutto - accusa -. Lo ha costretto a sconfessare le parole pronunciate da lui non più tardi di un mese fa e ha bocciato ora, solo perché proposta dai Verdi, quello che vorrà approvare tra quindici giorni, cioè la pollution charge». «Fi e An - si indigna il verde Maurizio Baruffi -, giocano sulla pelle del popolo inquinato di Milano la partita di poteri fra i consiglieri e il sindaco».
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