Snai paga lo scudetto della Juve

Filippo Grassia

Gli scommettitori possono stare tranquilli. I punti Snai hanno pagato le scommesse sulla Juve campione d’Italia nonostante la possibilità o il timore (a seconda dell’osservatorio) che la giustizia sportiva penalizzi la squadra bianconera lasciando via libera al Milan secondo in classifica, se non addirittura all’Inter terza. Il presidente Ughi va anche oltre: «Abbiamo pagato le giocate sulla Juventus vincente in base all’esito del campionato. Lo ha confermato anche la Lega premiando i giocatori bianconeri sul campo di Bari alla fine della partita contro la Reggina. Questo è l’esito derivante da nove mesi di campionato. E noi lo abbiamo rispettato al pari di altri bookmaker. A suo tempo, in occasione di un gran premio di Formula 1 vinto da Schumacher grazie al rallentamento di Barrichello, Snai pagò sia coloro che avevano puntato sul tedesco sia quelli che avevano giocato sul brasiliano. I contratti vanno sempre rispettati. Se poi la giustizia sportiva rivoltasse la classifica togliendo lo scudetto alla Juventus e assegnandolo al Milan, faccio solo un esempio, sia chiaro, sarebbe opportuno pagare anche il Milan. E’ vero che siamo vittime della cupola calcistica, noi come gli altri provider, ma è altrettanto vero che non dobbiamo far diventare vittime gli scommettitori. Una rimessa importante. Ma come potremmo comportarci diversamente con i nostri clienti? A questo punto possiamo solo augurarci che il futuro governo del calcio vigili con maggiore attenzione sul suo mondo e, nello stesso tempo, prenda in maggiore considerazione i dati sul gioco anomalo forniti dai provider».
Per i concorsi pronostici è stato un week-end da cancellare. Lo scandalo esploso nel calcio ha affossato il Totocalcio e il gioco ad esso collegato Il9: il primo ha perso il 20% dopo aver goduto di un certo risveglio nei turni precedenti, giocati tutti di domenica alla stessa ora; per il secondo la flessione è stata pari al 16%. Minore la perdita (2,8%) del Totogol grazie al nuovo regolamento che premia anche le schedine con punti 10. Male i concorsi Big Race. Quello sul Motogp ha riscontrato una perdita secca del 63,5% rispetto all’ultimo gran premio anche perché la corsa, per evitare di sovrapporsi al gp di F1, si è svolta a metà mattinata invece che nel primo pomeriggio. In calo pure la scheda sulla Formula1: meno 10% rispetto a sette giorni prima. Ondivago il concorso Bici sul Giro d’Italia: nel turno di sabato -31,5% rispetto alla settimana precedente, +66,5% di domenica. Per gli analisti il tsunami sul calcio ha causato forti contraccolpi anche sugli altri giochi.
In settimana la II sezione del Tar del Lazio aveva rigettato i ricorsi presentati rispettivamente da Stanley International Betting Ltd e da quattro bookmaker inglesi (Betfair, William Hill, Ladbrokes e Unibet), volti a ottenere la sospensiva del Decreto Aams del 7 febbraio 2006. Quello relativo alla "rimozione dei casi di offerta in assenza di autorizzazione, attraverso rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro". Il Tar ha apprezzato il comportamento dell’Aams che ha applicato alla lettera il testo di legge contenuto nella Finanziaria. A questo riguardo va sottolineato che le differenze legislative sui giochi non esistono solo in Europa, ma sono prassi anche negli Stati Uniti.

Dove ogni Stato ha una sua regolamentazione autonoma che risponde a problemi di pubblica sicurezza, di compulsività, di cultura, di tradizione, perfino di religione. In altre parole la tanto acclamata libera circolazione di un servizio non può fare da scudo a chi cerca semplicemente di pagare meno tasse.

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