«Sniffi e vieni giù come una valanga»

Chi si fa una pista (di coca) prima di scendere nella pista da sci è una valanga umana. Non per la potenza ma per la pericolosità. Non ha dubbi sui rischi dell’assunzione della polvere bianca quando s’inforcano gli sci Riccardo Gatti, direttore del dipartimento dipendenze dell’Asl «Città di Milano».
Cosa comporta sniffare cocaina prima di affrontare una discesa?
«È rischiosissimo. E non si mette a repentaglio solo l’incolumità degli altri sciatori ma anche di se stessi, perché facendo attività fisica cresce in maniera esponenziale il rischio, già alto per chi sniffa, di infarto, di crisi ipertensive e di emorragia cerebrale».
Ma quali sensazioni provoca tirare coca quando ci si mette a sciare?
«Dà una sensazione di piacere, ci si sente soddisfatti ed in grado di poter fare qualunque cosa. Le sensazioni indotte dalla cocaina sono sfumate ed è proprio questa sfumatura che rende difficile il controllo. Causata da una cambiata capacità di critica e di giudizio. Si fa fatica a valutare la realtà e ad agire di conseguenza».
Gli altri sciatori ed eventuali ostacoli sulla pista chi ha sniffato coca li vede o no?
«Li vede, ma è convinto di evitarli anche all'ultimo momento. Il senso del limite è più che perso: ci si crede capaci di fare tutto e ci si butta».
Durante le feste il pericolo per l’assunzione di cocktail di cocaina e alcol è ancora più alto.
«Assolutamente.

Dati precisi sul consumo festivo di cocaina non sono stati raccolti, ma è giustificato pensare che durante i festeggiamenti l’impiego aumenti. Ai tossicodipendenti abituali si possono infatti aggiungere i consumatori occasionali. Persone di ogni età, sesso e mestiere, che per divertirsi decidono di provare.

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