Soccorso Debutta l’ecografo a bordo dell’ambulanza

Arrivare il prima possibile al pronto soccorso può salvare molte vite. Ma se è il pronto soccorso, in qualche modo, a raggiungere il paziente a casa o sul luogo di un incidente, le cure possono essere ancora più efficaci. È quanto sembra suggerire una sperimentazione dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) della Lombardia, che ha portato quattro ecografi su mezzi di soccorso avanzato.
L’Areu ha dotato tre automediche e un elicottero, che operano su Milano e Lecco, con dei prototipi miniaturizzati per l’ecografia, e per cinque mesi ne ha raccolto i dati. Il risultato è che ad esempio a Milano, su circa mille interventi effettuati (più 300 circa a Lecco), nel 37% dei casi l’ecografo ha indirizzato il paziente in un ospedale più idoneo, mentre nel 39% dei casi ha permesso di scegliere una migliore terapia.


«L’ecografo - spiega Alberto Zoli, direttore generale Areu - è particolarmente utile in situazioni di emergenza, come nei politraumi da incidente o per problemi cardiovascolari. In meno di tre minuti può ad esempio mostrare ai medici se c’è liquido libero nell’addome, ovvero sanguinamento, e quindi se si è rotto un organo come milza o fegato».

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