Hanno prima creato società per acquistare beni e poi le hanno fatte fallire: ma i cinque componenti dellassociazione sono finiti in manette e due sono stati denunciati. Dovranno ora rispondere di bancarotta fraudolenta, truffa e sostituzione di persona. Gli arrestati sono tutti romani, tranne uno di Bari, di età compresa tra i 40 e i 59 anni e due donne, anche loro di Roma, di 50 e 57 anni, sono state denunciate.
A scoprire la truffa, che ammonta a circa 800mila euro, sono stati gli agenti del commissariato Esposizione, diretti da Edoardo Calabria, dopo due anni di indagine. A capo dellorganizzazione un romano di 43 anni, con precedenti per reati finanziari e societari che, come gli altri due complici, utilizzava un nome falso. Luomo era la mente del gruppo e lamministratore di fatto delle due società create e poi fatte fallire nellarco di un paio di anni. Ogni componente della banda aveva un ruolo ben preciso: cerano laddetto alla contabilità clandestina, quello ai rapporti con i fornitori occasionali, il procacciatore di affari in Italia, quello di clientela allestero, laddetto alla logistica della società, laddetto ad individuare le ditte e le persone da impiegare negli illeciti. Poi cerano le due donne che nelle società avevano un ruolo di amministratrici uniche.
La banda, secondo quanto accertato, ha acquistato beni, come computer, auto di lusso, macchinari elettronici, arredamenti ed elettrodomestici, da diverse aziende del centro e nord Italia senza mai pagare i fornitori rimettendo subito in vendita la merce. Dopo la truffa la società veniva fatta fallire e riaperta con altro nome.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.