Test "a libro aperto" e relazioni da fare a casa. Il woke cambia pure Cambridge e Oxford

Le due università ancora al centro delle polemiche: l’obiettivo è colmare “il divario di rendimento tra studenti di diversa estrazione”

Test "a libro aperto" e relazioni da fare a casa. Il woke cambia pure Cambridge e Oxford
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Le università occidentali si confermano le roccaforti della cultura woke. L’ultima novità riguarda due tra i più celebri atenei al mondo, Oxford e Cambridge: è infatti arrivato il via libera per abbandonare gli esami “tradizionali” nel tentativo di migliorare i voti degli studenti appartenenti alle minoranze e dei più poveri. Le istituzioni britanniche potrebbero passare a “valutazioni più inclusive” come test a libro aperto o relazioni da svolgere a casa invece di esami in presenza così da colmare il divario.

Il piano è stato annunciato nel documento “Access and Participation Plans”. Oxford ha evidenziato che utilizzerà “una gamma di valutazioni più diversificata e inclusiva”, il che aiuterebbe a “migliorare la probabilità” che gli studenti provenienti da “contesti socioeconomici più bassi” ottengano voti migliori. Secondo Cambridge, invece, le "pratiche di valutazione" potrebbero essere la causa delle lacune e la speranza è quella di "migliorare i risultati" degli studenti neri e originari dal Bangladesh. Inoltre, evidenzia il Telegraph, nel documento in questione gli esami tradizionali vengono descritti come “minacce all’autostima”.

Non mancano le polemiche. Secondo i critici, le novità annunciate da Oxford e Cambridge potrebbero impoverire i corsi universitari. Richard Holden, parlamentare Tory, ha affermato che i nuovi piani rappresentano una reazione “istintiva” e rischiano di “semplificare” il percorso universitario: "Questo approccio paternalistico per semplificare l'istruzione universitaria non serve a nessuno. I ragazzi di ogni estrazione possono prosperare in un ambiente accademico altamente rigoroso". Per l’ex ministro dell’Istruzione John Hayes i cambiamenti in programma sono “profondamente offensivi per gli studenti appartenenti alle minoranze” e potrebbero “minare l’integrità del processo di valutazione”.

Ma il

fenomeno potrebbe allargarsi. Secondo la stampa britannica, anche il King’s College di Londra potrebbe mettere mano alla sua strategia con corsi “più equi” e “diversificando la valutazione”.

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