La stanza di Feltri

Fare male a un animale è un reato da punire

Cara Loredana, comprendo alla perfezione il tuo orrore e la tua costernazione davanti a questi fatti di cronaca che, in noi che amiamo gli animali, producono una sofferenza acuta

Fare male a un animale è un reato da punire

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Fare male a un animale è un reato da punire

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Gentile Vittorio, ho letto di quella baby-gang che a Pomezia si divertiva a lanciare petardi contro cani, anziani e mamme con i passeggini, qualche settimana fa ho letto dell'anatra massacrata a bastonate sempre da ragazzini, prima era stato il turno di una capretta, poi di un cigno. Pochi giorni fa, invece, ho letto del gattino lanciato da due metri di altezza a Ragusa, sempre da un minore che alla fine del video postato sui social ridacchia felice. Ogni giorno la cronaca ci consegna fattacci di questo genere, che ci fanno rabbrividire e non ci lasciano molto speranzosi sulla capacità e sulla volontà delle nuove generazioni di segnare un progresso civile e culturale in una società a tratti disumana. So che sei molto sensibile nei confronti degli animali, proprio come lo sono io. Pure tu sei angosciato davanti al dilagare di questa ferocia da parte di giovanissimi nei confronti di esseri indifesi?

Loredana Di Maggio

Cara Loredana, comprendo alla perfezione il tuo orrore e la tua costernazione davanti a questi fatti di cronaca che, in noi che amiamo gli animali, producono una sofferenza acuta che si accompagna al rifiuto di credere che l'essere umano possa essere così cattivo da godere nell'infliggere dolore e morte a esserini del tutto indifesi, inermi, incapaci di reagire. Eppure lo è. Rassegniamoci davanti all'evidenza. Il male è insito nell'uomo. Però penso altresì che l'educazione possa fare emergere quel bene che pure risiede in noi.

È stato certificato che i minori sono sempre più coinvolti in atti di violenza verso gli animali ed è sempre più diffusa la tendenza a documentare questi crimini, spettacolarizzando patimento e morte attraverso il caricamento delle immagini poi sul web, moda che crea, purtroppo, un elevato rischio di emulazione nonché un abbassamento dell'empatia per effetto dell'assuefazione alla violenza stessa.

Se i ragazzi sono tanto insensibili è perché non sono stati educati in famiglia a ritenere le bestie esseri senzienti, a cui dobbiamo rispetto e cura, bensì i quattro zampe vengono trattati alla stregua di cose, oggetti, da prendere per svago e abbandonare per noia, tanto è vero che di solito i cuccioli si regalano ai bambini nel periodo di Natale e si scaraventano per strada in prossimità delle vacanze estive, quando sono percepiti come un ostacolo e un intralcio.

È chiaro che il bambino assorbe questa mentalità perversa e la replica poi non appena gli è possibile, trasmettendola ai propri figli allorché sarà adulto, in una sorta di circolo vizioso che può essere interrotto soltanto mediante l'affermazione di una cultura che consideri gli animali non esseri inferiori ma semplicemente esseri viventi proprio come noi, il cui diritto alla vita va riconosciuto, tutelato e preservato.

Insisto sempre su questo punto: chi è un pericolo per gli animali lo è anche per le persone, chi non dimostra empatia verso i primi non ha empatia neppure verso le seconde, chi è in grado di fare del male a un animale è assolutamente in grado di nuocere pure ad un essere umano, chi può usare un gattino alla stregua di un oggetto e per diletto userà altresì le persone e poi le getterà via quando non gli saranno più utili, chi può uccidere una bestia per diletto può uccidere anche un individuo.

Il maltrattamento nei riguardi di un cane o di un gatto o di una gallina o di qualsiasi altra creatura non rappresenta un reato minore.

Oltre a costituire un campanello di allarme che segnala una devianza, esso è una condotta che deve essere punita mediante l'applicazione di pene severe che possano raddrizzare il reo, recuperarlo, rendendolo consapevole della gravità del comportamento posto in essere e della esigenza di non macchiarsi mai più di delitti simili.

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