
Paolo Crepet oltre ad essere sociologo e saggista, è considerato tra i più autorevoli psichiatri. Conosce molto bene i problemi dei giovani. E ha parecchie cose da dire sul tema del rapporto ragazzi-adulti e figli-genitori.
Professore, una ragazzina di 13 anni ha partecipato a un concorso di bellezza. È scattata la protesta ed è stato revocato l'incarico all'organizzatore del concorso
«Qualche mese fa è stata celebrata ed esaltata una serie il cui attore principale era un killer di 13 anni che aveva ammazzato una bambina di 13 anni. Tutti hanno detto: Che bello che bello che bello Se dici che è bello poi devi essere conseguente. Non scandalizzarti per la miss. Sto dicendo che possiamo benissimo celebrare quella ragazza di 13 anni come nel 500 si celebrava l'Infanta che diventava principessa e regina. Non c'è niente di nuovo. Non è cambiato niente».
Quindi va bene?
«No. Io questa non la chiamo civiltà. E non penso che ci sia rispetto per i bambini e i ragazzi. L'infanzia e l'adolescenza sono diventate età dopate».
I genitori accettano questo doping?
«Guarda gli adolescenti nei capolavori di Visconti. Siamo lì. Se cerchiamo i precedenti al caso della miss ne troviamo miliardi. Nobilissimi. Io invece vorrei fare un'altra operazione»
Quale?
«Capire il grado di civiltà. Esaltando la miss cosa le diamo? Le auguriamo di poter diventare una signorina che viene esposta».
Di quella ragazza italiana di 15 anni che ha stravinto gli europei sui cento piani?
«Caso completamente diverso. Opposto. Sforzo, conquista, grande rigore e disciplina. E poi la scelta grandiosa di non partecipare ai mondiali perché deve studiare. Significa che ha genitori che la tutelano e non la espongono».
Lei ha parlato della possibilità di abbassare il limite della maggiore età..
«Si, per essere coerenti. Io lo dico in senso paradossale. Se questa sera stessa migliaia e migliaia di tredicenni fanno seratone e noi diciamo che hanno diritto a farle, allora prendiamo atto. Diciamo loro: ok, siete tutte adulte».
Dov'è l'errore?
«Non crescono. Abbiamo pensato di accelerare la crescita, gli diamo i cellulari a quattro anni, pensiamo che così diventino più maturi o più mature?».
Non è così?
«No, provochiamo solo una eccitazione del sistema nervoso e una perdita di responsabilità».
I genitori sono ipocriti?
«Tu accetti che tuo figlio torni ubriaco alle quattro di mattina e poi ti lamenti perché ha preso quattro a scuola e vai dai professori a protestare?».
Non devi andare dai professori?
«No. Dai la responsabilità a chi frequenta la scuola. È il ragazzo che deve fare, se è necessario, la battaglia contro i professori. Quelle battaglie hanno aiutato la mia generazione a crescere».
Qual è l'errore più grande che fanno i genitori?
«La mancanza di coerenza».
Parliamo dei ragazzini rom che hanno rubato un'automobile e hanno investito e ucciso una signora. La mamma di uno di loro si è giustificata così: «Sono solo bambini».
«Certo che sono dei bambini. Del resto è la stessa identica risposta che ti danno le madri di ragazzi borghesi che commettono un reato. Ti dicono: ora ci penso io».
E non è giusto che sia così?
«Ma che ci pensi tu? Hai perso l'autorevolezza per farlo. Basta. Possibile che non te ne rendi conto?».
Molte madri non sanno cosa fanno i propri figli.
«Te lo devo dire io che se tua figlia fa le 5 del mattino in spiaggia non è per bere camomilla?».
Lei che adolescente era?
«A noi della mia generazione il fatto di non potere fare certe cose, di avere dei divieti, non ci ha tolto la creatività, ce l'ha stimolata».
Oggi cosa manca?
«In questo modo così free, sai cosa manca? L'entusiasmo. Questo non hanno capito i fautori della libertà a ogni costo. La libertà devi cercartela. Se te l'hanno regalata non la cerchi e allora non vale niente. Quel che constato nelle nuove generazioni è il crollo verticale dell'entusiasmo».
E dipende dall'assenza dei divieti?
«Se tu fossi scappata quando avevi sedici anni, complice una zia, e fossi andata di nascosto alla mitica festa in spiaggia dove c'era il mitico Matteo, per il quale avevi preso una cotta, in quella spiaggia portavi entusiasmo. Perché? Perché l'avevi rubata quella festa. Avevi aggirato un divieto. Poi l'avresti pagata, ma sarebbe stata una conquista».
Cosa fa perdere autostima ai genitori?
«Non avere una propria visione delle cose. Io penso che le cose vanno conquistate. Nei sentimenti, nel lavoro, nella vita di tutti i giorni. Questa è una visione. Io l'avevo a 30 anni e ce l'ho ancora adesso. Applicabile alla vita degli altri se dipendenti da me. Se tu hai 25 anni e dipendi dal mio denaro, dobbiamo fare un accordo, non sei tu che detti le regole».
Torniamo ai bambini rom: devono essere perseguiti dalla legge?
«Tu devi essere legittimo cittadino di questa comunità. Se io Stato di te non so niente perché tu sei abusivo, non va bene. A quale indirizzo mando gli assistenti sociali?». Quindi prima cosa è la legittimazione. Non solo per i rom ma per chiunque sia irregolare».
Chi vuole gli irregolari?
«La malavita».
Quindi coi bambini rom come ci si deve comportare?
«Intanto ti tolgo il figlio. È una possibilità che io ti tolga il figlio. Prevista dalle leggi. Tanti anni fa lo fecero persino con Catherine Spaak, che era un'attrice famosa ma era minorenne».
A una madre che ti risponde: è stata una bambinata
«È già è un buon argomento per levarle il bambino».
Lei guarda dalla finestra questi ragazzi: generazione o degenerazione?
«No, nessuna degenerazione. Vedo una generazione. Con tanti ragazzi diversi tra loro. Ho conosciuto giorni fa un ragazzo che ha 13 anni con cui ho passato una serata piacevolissima a parlare di musica. Non aveva il cellulare».
Le mamme che fanno i balletti su Tik Tok?
«Tremendo. L'adolescentizzazione delle mamme è una disgrazia».
Che tipo di disgrazia?
«Tutti invecchiano nessuno matura».