È la provincia di Bologna a essersi aggiudicata il primo posto della classifica sulla qualità della vita stilata come ogni anno dal Sole 24 Ore. Per la città emiliana questa è la quinta volta in 33 anni. A rivelarlo è stata l’indagine pubblicata oggi dal quotidiano economico. Quella di quest’anno è un'edizione che dà largo spazio alle ricadute sul territorio dei grandi traumi avvenuti nel 2022: guerra in Ucraina, caro-energia, inflazione.
La caduta di Milano
Il capoluogo lombardo è sceso rovinosamente dal secondo all'ottavo posto della classifica, perdendo quindi 6 posizioni e vedendo il podio ormai lontano. Nonostante questo, Milano è la migliore tra le città più grandi, che scendono quasi tutte di alcune posizioni tranne Palermo che sale invece di 7 posizioni e Cagliari che ne guadagna 2. Tra i sei grandi ambiti, la città meneghina risulta essere prima per 'affari e lavoro', quarta per 'ricchezza e consumi' dove ha perso una posizione, 103esima per 'giustizia e sicurezza' dove è però salita di un posto, quinta per 'cultura e tempo libero' dove ha guadagnato una posizione. La batosta arriva nell'ambito 'ambiente e servizi' dove la città della Madonnina è ora al 39esimo posto, dopo un tonfo di ben 37 posizioni. Infine, è settima per 'demografia e società' dove ha perso tre posizioni. Il dato in assoluto peggiore è quello riguardante il 'totale dei crimini denunciati': Milano si ritrova infatti alla 107esima posizione in Italia con 5.985 denunce ogni 100mila abitanti.
Le posizioni delle città italiane
Analizzando alcuni risultati a livello regionale, l'Emilia-Romagna mostra un buon posizionamento: accanto a Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze, la classifica vede Parma al nono posto e Reggio Emilia al 13esimo. Le province del Trentino Alto Adige restano salde nelle prime dieci, con Bolzano al secondo posto e Trento al quinto. Sono tre le province della Toscana che sono presenti in cima alla classifica: oltre a Firenze, ci sono le new entry Siena, che arriva al quarto posto guadagnando 11 posizioni, e Pisa al decimo posto che ha guadagnato 12 posizioni. Tra le città metropolitane, Milano, che l'anno scorso era in seconda posizione, resta nelle prime dieci, ma scende però all'ottavo posto; Roma scivola al 31esimo, perdendo ben 18 posizioni; Cagliari sale di due posizioni e arriva al 18esimo posto; Genova è al 27esimo posto e perde solo una posizione; Torino al 40esimo perdendo 12 posizioni. In fondo alla classifica c’è Napoli al 98esimo posto dopo aver perso 8 posizioni, e Palermo all’88esimo posto, che ha invece guadagnato 7 posizioni dal 2021.
Cosa influenza la classifica
Alla base dell’indagine vi sono 90 indicatori statistici, di cui 40 aggiornati al 2022, che presentano una serie di novità: due indicatori sull'inflazione; un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici; l'indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni politiche di settembre 2022; nove indici sintetici inclusi nell'indagine che aggregano più parametri, quali qualità della vita di giovani, bambini e anziani, qualità della vita delle donne, ecosistema urbano, indice della criminalità, indice di sportività, indice del clima, iCityrank sulle città digitali.
Nell’indagine si confermano anche alcuni indicatori storici: valore aggiunto pro capite; prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato; imprenditoria giovanile; giovani Neet; ore di cig ordinaria; infortuni sul lavoro; indice della qualità dell'aria; tasso di motorizzazione; indice di litigiosità nei tribunali; mortalità da incidenti stradali; numero di bar, ristoranti, librerie e palestre; agriturismi; indice di lettura; verde urbano; banda larga ultraveloce; amministratori comunali under 40.
La provincia a misura di donna
La provincia di Monza e Brianza, seguita da Treviso che era la vincitrice della prima edizione nel 2021, e Cagliari, è quella che assicura maggior benessere alle donne. Questo è uno dei dati evidenziati nella 33esima edizione del rapporto sulla qualità della vita del Sole-24 Ore. L'indice della qualità della vita delle donne sintetizza 12 parametri. A dare slancio alla provincia lombarda sono stati, in particolar modo, i dati relativi all'inserimento nel mondo del lavoro: Monza e Brianza registra il gap occupazione di genere più basso in Italia, pari al 7,1% contro una media nazionale del 19,4%, uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69%) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne, ben il 75,3% del massimo teorico. Inoltre, Monza Brianza è terza dietro a Cagliari e Trento per aspettativa di vita delle donne con 86,1 anni, ovvero circa quattro anni in più rispetto a Siracusa, che risulta essere ultima in questo indicatore.
Il riscatto del Sud
La provincia di Monza e Brianza assicura maggior benessere alle donne, ma il livello d'istruzione del genere femminile riscatta il Sud Italia. Gli indicatori dei divari di genere seguiti dal Sole 24 Ore nella classifica della qualità della vita nelle città italiane sono la percentuale di laureate e la competenza numerica misurata nei test Invalsi in terza media. La competenza numerica vede ancora una volta agli ultimi posti le province siciliane e calabresi, ma anche Napoli è ferma al 102esimo posto su 107.
Come si legge nel rapporto del quotidiano economico: "Al contrario il numero delle laureate nel corso del 2021 segna il riscatto per il Mezzogiorno, con Benevento, Avellino e Caltanissetta sul podio, e l'intera "top ten" dominata dal Sud Italia. Buone performance per il Meridione anche nelle imprese femminili".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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