Sotto lalbero sono sempre dobbligo i giocattoli per i più piccoli. La crisi economica però incombe e, allora, si tenta salvaguardare il portafoglio più leggero del solito. Come? Be, ricorrendo magari a giocattoli made in China, che non danno affatto garanzia di conformità alle norme europee. E la prova del nove arriva dalle relazioni degli ospedali milanesi, dove il quattro e passa per cento di incidenti tra le mura domestiche sono in larga parte accaduti durante il gioco: inalazione di corpo estraneo, ustioni, ferite lacero-contuse agli arti e alle articolazioni. Insomma, occhio alle contraffazioni che, spesso e volentieri, trasformano la gioia di un regalo nellincubo domestico.
A mettere in guardia mamma e papà non sono però solo pediatri, medici di famiglia e chirurghi ma pure la Camera di commercio che, statistica alla mano, denuncia come un giocattolo su tre è «altamente pericoloso» e spesso, attenzione, è «fabbricato in Cina». «Rischi? Facile infiammabilità, scarsa resistenza alla rottura e allo strappo, tossicità, eccessiva rumorosità. Sintesi: prodotti ad alto rischio». Che - sorpresa - Milano importa per una quantità pari a 140 milioni di euro, di cui la metà dalla Cina, contro unesportazione di giocattoli verso la Cina che ha sfiorato il milione di euro. Ma il sondaggio della Camera di via Meravigli, realizzato da Cedcamera, segnala poi che il 37 per cento delle importazioni made in China per un controvalore di 79 milioni di euro è arrivato sul suolo lombarde e che l81 per cento ha avuto come destinazione Milano.
Evidente, dunque, la necessità di implementare non solo una «guida allacquisto sicuro» ma pure di sfruttare al meglio i «controlli»: «Questa dei controlli è una funzione di regolazione molto importante» chiosa Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio, «controlli che la Camera di via Meravigli svolge per un mercato più trasparente. Contraffazione e abusivismo sono infatti un danno per le imprese, un furto per lo Stato e un crimine per la società».
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