Expo, nasce Soge e Filippo Penati già litiga. Sintesi dellintervento del presidente della Provincia nellaula consiliare di via Vivaio. Che lancia un appello al «governo» perché «si assuma le proprie responsabilità» poiché «Expo non è di Milano ma dellItalia» e Palazzo Isimbardi «non vuole un governo che dice ci sto e poi vedo ma uno che dice ci sto e mi assumo le mie responsabilità» ovvero un governo che «esprime la carica di presidente». In sostanza, linquilino della Provincia dice «no» al nome di Diana Bracco, presidente di Assolombarda, che è favorita alla presidenza di Soge. Secondo Penati, la signora Bracco sarebbe anche in una situazione di conflitto dinteresse in quanto rappresentante del mondo imprenditoriale che sarà chiamato alla realizzazione degli appalti gestiti dalla stessa Soge.
Valutazioni alla vigilia dellappuntamento (lunedì alle ore 16) dei rappresentanti del governo e degli enti locali davanti a un notaio per costituire Soge. Giudizi penatiani che spingono Forza Italia a parlare di «violenti attacchi» motivati «esclusivamente dal tentativo di ricomporre la coalizione di Penati, sempre più in pezzi, e tentare così di recuperare voti consiliari a sinistra». Giudizio che Bruno Dapei, capogruppo consiliare azzurro, accompagna con linvito a Penati ad evitare «anche di emarginarsi dal progetto Expo pur di recuperare qualche voto verdi e comunista».
E mentre An tramite Roberto Alboni, capogruppo in Regione, invita a «coniugare trasparenza e sicurezza con la capacità che da sempre contraddistinguono la Lombardia», Roberto Formigoni preannuncia che «lincontro al Bie del 2 dicembre è una tappa fondamentale» perché si tratta di rassicurare lassemblea generale dei 150 Paesi aderenti al Bureau international des expositions del rispetto della tabella di marcia.
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