Sogni d’oro in corso Como: ecco gli steward anti-rumore

Una squadra di steward davanti ai locali di corso Como. Venti o trenta ragazzi, riconoscibili da una t-shirt dello stesso colore che indosseranno come uniforme, all’orario di chiusura inviteranno il popolo della notte ad allontanarsi dalla strada del divertimento, perché non disturbino i residenti continuando a fare baldoria fino all’alba davanti alle saracinesche abbassate. Entreranno in azione probabilmente già nei primi giorni di maggio, un’iniziativa a costo zero per il Comune che sarà presentata questa mattina al Tavolo movida presieduto a Palazzo Marino dall’assessore allo Sport e Giovani Alan Rizzi e di cui fanno parte il vicesindaco Riccardo De Corato e i colleghi Giovanni Terzi, Giampaolo Landi di Chiavenna, Massimiliano Orsatti, Maurizio Cadeo e Paolo Massari. Al centro dell’attenzione, le zone del divertimento che al primo caldo si sono risvegliate e stanno già mettendo a rischio il sonno dei residenti, sempre pronti ad alzare la voce con i ricorsi anti-rumore. Per conciliare le due esigenze, il Comune mette a punto le strategie per la primavera-estate. E su corso Como, ammette Rizzi, «la collaborazione con l’Unione del commercio, Epam e il Sindacato dei locali da ballo credo che ci porterà a buoni risultati. Anzi, se il progetto degli steward come immagino funzionerà, saremo pronti a replicarlo anche nelle altre zone della movida, dall’Arco della pace ai Navigli». Il costo sarà sostenuto dai gestori (ma potrebbero avvalersi di volontari). E Rizzi ha chiesto di dirottarne una parte ogni sera nell’area del cantiere di piazza XXV Aprile, per controllare (e dirottare nei posteggi autorizzati) la sosta selvaggia che tormenta i residenti in viale Pasubio e via Monte Grappa.
Corso Como è il primo punto all’ordine del giorno. Ma si proseguirà ovviamente con i Navigli e l’eterna polemica dell’isola pedonale estiva. Con i residenti che chiedono di farla partire solo dopo la chiusura dell’estate e i commercianti che insistono perché il traffico venga limitato già dall’inizio di maggio, per piazzare i dehors e accogliere il popolo della notte. Il vicesindaco Riccardo De Corato, che ha la delega alla Mobilità e sta preparando la versione della delibera da presentare in giunta in una delle prossime sedute, ascolterà questa mattina i pareri degli assessori. «Cercheremo di tutelare gli interessi dei cittadini, ma anche quelli di chi tiene attiva l’economia milanese» ammette Rizzi. Dopo il sopralluogo della scorsa settimana di Rizzi con l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini, dovrebbe arrivare ad una soluzione anche la vicenda della cancellata per proteggere la chiesa di San Lorenzo da bivacchi e vandalismi. Un refrain dell’estate. Anche il parroco chiede da tempo una soluzione. Tramontata l’ipotesi di una teca di vetro, perché è troppo costosa, il Tavolo movida dovrà discutere del reperimento dei fondi (circa 35mila euro) necessari per alzare una cancellata di ferro battuto. Sembra escluso invece, anticipa Rizzi, il progetto di piazzare una fila di parigine legate da catenelle davanti alle Colonne per scoraggiare i giovani ad utilizzarle come i divanetti di un bar. Piuttosto, afferma l’assessore, «sarebbe opportuno ripensare al passaggio dei tram dal Carrobbio a Ticinese, le vibrazioni rovinano il Monumento e senza il passaggio dei mezzi ci sarebbe una lunga area pedonale».
Chi non teme il fracasso ma sta chiedendo di adottare la movida per combattere il degrado sono invece i residenti di via Vittor Pisani. Se la prima parte verso piazza della Repubblica è abitata, nel tratto finale verso la stazione ci sono soprattutto uffici e banche. E di notte lo spaccio e la delinquenza si allarga dalla Centrale verso quella zona.

«Come avveniva dieci anni fa all’Arco della Pace - ricorda Rizzi - ora anche gli abitanti di via Pisani ci chiedono di incentivare l’apertura di locali e attività commerciali per far vivere quella parte della città anche la sera. Stiamo pensando di organizzare con l’Unione del commercio alcune piccole iniziative per attrarre i giovani. Sarebbe una zona adatta alla movida».

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