Nelle città dove si possono disputare i derby, a volte basta vincerne uno dei due, per aver quantomeno salvato la stagione, se questa non ti riserva che una salvezza. Tranquilla o ingarbugliata che sia. E così per un Genoa orfano della stracittadina contro la Sampdoria, ecco che una vittoria di prestigio contro la Juventus potrebbe assumere il significato di partita della stagione. Anche perché i bianconeri di mister Conte si presentano al Ferraris ancora imbattuti. Sia in campionato che in Coppa Italia.
Quale dunque miglior modo per festeggiare con i tre punti la quasi matematica salvezza, facendo uno scherzetto alla Vecchia Signora, sempre gradito tra l'altro ai tifosi rossoblù? Impresa chiaramente assai difficile, ma per il serbo Bosko Jankovic in questo momento può essere più facile. E non solo per l'impegno dei bianconeri di oggi contro il Bologna nel recupero. «Loro sono una grande squadra, anche se in questo momento attraversano un momento negativo soprattutto in difesa dove sono pesanti le assenze di Barzagli e Chiellini che per noi attaccanti è una nota molto positiva». Ma il ritrovato giocatore serbo, ha un altro sogno. Segnare su punizione. «Far gol alle grandi squadre come la Juventus è sempre bello, ed ancora di più se ci riuscissi su punizione. Ci sto provando da alcuni mesi senza riuscirci».
Intanto i tifosi fantasticano ogniqualvolta si presenta a battere un calcio piazzato. La posizione delle gambe è uguale a quella di Cristiano Ronaldo. Il numero undici rossoblù però sottolinea. «Non ho copiato da nessuno. Questo è il mio stile e mi viene naturale calciare così». Alla ripresa degli allenamenti molte defezioni per mister Marino. Infatti non si sono allenati Palacio per un leggero affaticamento, ma le sue condizioni non preoccupano, così come quelle del capitano Marco Rossi che è rimasto a riposo per un leggero mal di schiena.
Tegola per Granqvist, il difensore si è procurato una distorsione con interessamento del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Tempo di recupero previsto tra i 45 ed i 60 giorni. Terapie invece ad un piede per Beppe Sculli, dopo l'infiltrazione di Lecce.
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