Onorevole Giacomo Chiappori, li ha presi lei i 15 milioni da Gennaro Mokbel?
«Quel personaggio è il paradigma del fatto che la Lega al Sud non ci deve andare».
Lei però c’è andato e ha lavorato con lui.
«Ce n’è a migliaia di personaggi così laggiù, non riesci a distinguerli».
Restiamo a Mokbel.
«Non li ho presi io quei soldi, e se non li ho presi io chi c... vuole che li abbia presi?».
Nelle intercettazioni Mokbel parla di 15 milioni alla Lega.
«Eh, sì, la Lega calcio magari!».
Nella stessa conversazione, subito dopo, Mokbel cita il federalismo, è chiaro che parla di voi Chiappori.
«Guardi, questo è il tentativo di trovare qualcosa per attaccare anche la Lega, ma non ci riusciranno, perché poi le cose bisogna anche dimostrarle, sa?».
La conversazione è del 21 settembre 2007, giusto l’anno in cui Mokbel lavorò con lei nell’Alleanza federalista.
«Questo tipo è stato una meteora, è stato con noi un mese e mezzo a inizio anno. Poi per fortuna se n’è andato».
Come sono andate le cose?
«Sembrava pulito, persino simpatico. Si presentò dicendomi di aver avuto un passato politico un po’ burrascoso, perché veniva dall’estrema destra. Io gli chiesi se ci fossero stati episodi particolari, rispose di no. Era entusiasta del nostro progetto di portare la Lega anche al Sud, mise anche a disposizione una sede, mi presentò molte persone, fra cui Vincenzo Cantatore».
Il pugile di cui Mokbel promuoveva i match, anche lui è finito nel mirino.
«Sì, ma quando te lo presentano mica pensi che sarà coinvolto in qualcosa!».
Poi cos’è successo?
«Mokbel voleva entrare nel direttivo del movimento. Io gli dissi che non era possibile, il movimento lo stavamo ancora lanciando, e comunque per entrare nel direttivo bisognava portare tesserati, farsi eleggere al congresso».
Lui non aspettò.
«Insisteva, io non capivo. Ero indispettito, pensavo: ma chi pensa di essere questo che appena arrivato vuol già comandare? Solo dopo mi sono reso conto che era una mossa che non poteva non fare, se il suo obiettivo era l’operazione che poi ha messo in piedi con Di Girolamo».
Vi lasciaste male, comunque.
«Quando ha capito che non potevamo dargli gli spazi che voleva, ha cambiato progetto. È uscito da Alleanza federalista dicendomi: “Allora mi faccio un partito da solo”. E per fortuna, che s’è fatto il suo movimento!».
Non lo ha più sentito?
«Mai più visto e mai avuto l’intenzione di rivederlo».
A chi li ha dati allora questi 15 milioni?
«Alla Lega nemmeno per sogno, è in assoluto impossibile. Poi che c’entra la Lega, lui ha avuto contatti solo con me, mai con il partito».
Le aveva chiesto di conoscere i vertici del Carroccio?
«Ah, questa poi: ho letto su qualche giornale anche questa castroneria che avrebbe incontrato Bossi. È falso, ha capito? Fal-so!».
È stato Mokbel a dirlo a Francesco Barbato, il deputato dell’Idv che è andato a trovarlo in carcere a Regina Coeli. Ha detto: «Io e Chiappori andiamo a parlare con Bossi e scopro che tutto quell’ambaradan era per far avere un seggio a Chiappori. Me ne sono andato anche da lì».
«Ecco. Sono falsità. Questo signore non può parlare di Lega, non ha mai avuto contatti con la Lega».
Beh, però era coordinatore a Roma...
«Del movimento, certo non della Lega. Guardi, a noi non ci tira dentro nessuno.
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