Solidarietà da spazzatura

Il mago del cassonetto colpisce ancora. Prodi sbarca a La Valletta, e dice che la vergogna di Napoli deve finire. Toh, che colpo di genio. Per fortuna che ci è arrivato: nessuno di noi sarebbe mai riuscito ad avere un pensiero così elevato. Evidentemente l’aria del Mediterraneo gli fa bene: più Malta, meno smalto. Adesso che ci penso: non potrebbero tenerselo laggiù?
Comunque il premier negli ultimi giorni ha fatto passi avanti. Ora dice che «il governo non può tollerare che il problema non sia risolto». Perfetto. E che aspetta a risolverlo? Il solito miracolo di San De Gennaro? Ma non si accorge che mentre lui strepita all’estero, i suoi alleati contestano i poteri straordinari del supercommissario? Ha sentito cosa dice Rifondazione comunista? Ancora una volta la debolezza del governo rischia di essere fatale.
Nel frattempo, di notte, col favore delle tenebre, partono i bastimenti carichi di pattume. Non dicono dove vanno, ma dopo pochi minuti lo sanno tutti. Prima la Sardegna, ora la Sicilia. Porto Empedocle. Che idea avranno a Palazzo Chigi? Vorranno mica trasformare le isole in gigantesche discariche dei rifiuti napoletani? Ci si può aspettare di tutto, a questo punto. Ma la verità è che pensare di risolvere l’emergenza con simili spedizioni è come pensare di catturare King Kong con un filo interdentale. Buona fortuna.
L’impresa è ardua, si capisce. E per questo il premier perde la pazienza, anzi s’infuria, letteralmente, invitando tutti alla solidarietà. «Ci vuole più solidarietà», «la solidarietà è un dovere» e via predicando. Ma vi pare? Se ci fosse un tribunale del buon senso dovrebbe condannarlo per abuso di parola dominante. La solidarietà è una cosa seria: non la si può buttare nell’immondizia.
E poi cosa vuol dire il «dovere» della solidarietà? Come si fa a imporre a un altro di essere solidale? Ognuno di noi, se vede una persona in difficoltà, può decidere di aiutarla oppure no. Non può pretendere che qualcun altro intervenga al posto suo.
Prodi, per esempio, aveva tanti modi per essere solidale con la Campania. Dov’era in questi anni quando il suo ministro Pecoraro Scanio bloccava la costruzione del termovalorizzatore di Acerra? Dov’era quando a gennaio dell’anno scorso gli dicevano che l’emergenza a Napoli sarebbe sicuramente esplosa? Dov’era a marzo quando il capo della Protezione Civile Bertolaso parlava di «situazione da Terzo Mondo» e riferiva: «È ben noto a tutti che nessuna regione accetta il conferimento di rifiuti della Campania»?
Adesso è facile riempirsi la bocca di solidarietà. È una parola totem, una specie di passe-partout, va sempre bene: chi può essere contro la solidarietà? Siamo tutti solidali, evviva. E guai a chi non si prende in casa i rifiuti prodotti dall’inefficienza di chi ha amministrato in questi anni la Campania.

Vi pare? Noi preferiremmo che si parlasse un po’ di più di responsabilità. Ma se Prodi ci tiene davvero alla solidarietà potrebbe dimostrarsi lui davvero solidale con gli italiani. Per esempio potrebbe rimanere a Malta ancora per un bel po’.

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