Un giorno da «angeli» per vip e politici. Torna anche questanno il tradizionale appuntamento con lAngel Day, la manifestazione dei City Angels in programma per il 2 maggio organizzata dallassociazione Mediawatch - osservatorio giornalistico, in collaborazione con lassessorato ai Servizi sociali del Comune di Milano in favore dei senzatetto, che, per ledizione 2011, vede sponsor ufficiale la nota catena di ristorazione campana Fratelli la Bufala.
Una trentina di ospiti, tra cui star dello spettacolo e personalità della cultura, del sociale, dello sport e delle istituzioni indosseranno le pettorine rosse e i berretti blu dei City Angels per servire ai tavoli i clochard il prossimo 2 maggio presso il centro di accoglienza di Via Ortles.
Molti i personaggi che hanno già annunciato la loro presenza: dal sindaco di Milano Letizia Moratti allassessore ai Servizi Sociali, Mariolina Moioli, dal presidente del Consiglio Provinciale di Milano, Bruno Giorgio Dapei, fino ai volti noti dello spettacolo e della tv, come Fabio Bastianello, Marco Bellavia ed Enrico Beruschi. «I personaggi famosi ci aiutano a far passare un messaggio di solidarietà e di accoglienza verso gli emarginati. - spiega Mario Furlan, fondatore dei City Angels e ideatore delliniziativa - A non avere diffidenza o timore dei clochard, ma a vedere in loro persone che hanno bisogno di aiuto, o anche soltanto di un sorriso o una parola buona».
«LAngel Day ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sullimportanza della solidarietà spiega Mario Furlan e puntare i riflettori non sulle star ma sugli ultimi, quella porzione di società che è costretta a vivere quotidianamente nellombra: emarginati, clochard, disagiati. Chi partecipa alliniziativa non si limita a servire un pasto ai senzatetto, ma parla con loro. Per individui che generalmente non ricevono attenzioni, anche solo un sorriso può fare la differenza».
La giornata di solidarietà fa da spartiacque a due periodi di emergenza per i City Angels: linverno e lestate. Nei mesi scorsi i volontari hanno dovuto fare i conti con lsos freddo e hanno distribuito pasti caldi, coperte e sacchi a pelo ai clochard che dormivano per strada, spesso conquistando la loro fiducia con pazienza e a piccoli passi. «Le cose sono andate un po meglio del solito - spiega Furlan - anche se purtroppo dobbiamo contare due decessi. Sono casi inevitabili, che nemmeno noi possiamo prevedere».
Con lestate arriva un altro tipo di allarme: è vero che non si muore di caldo, ma i disagi sono tanti. Innanzitutto perché chi vive per strada non ha vestiti adeguati alla bella stagione ma ha ancora addosso i giacconi e le scarpe pesanti dellinverno. E poi perché nei mesi estivi solitamente diventano più acute certe problematiche: i senza tetto manifestano più aggressività e le risse o le liti sono allordine del giorno. Furlan invita inoltre a non sottovalutare un altro aspetto: la guerra tra poveri. E ora che in città stanno arrivando gli immigrati tunisini (al momento quelli registrati sono circa duecento) questa «guerra» si fa ancora più aspra: gli altri clochard non li accettano, non vogliono altra concorrenza sui marciapiedi.
A fronte dei nuovi arrivi, nelle prossime settimane ci saranno numerosi barboni che lasceranno la città per trasferirsi nei luoghi di villeggiatura dove è più facile trovare qualche lavoretto stagionale.
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