Mare delle verità, come sè scritto, è un romanzo contro la sinistra al governo? La denuncia antiberlusconiana di Pura vita, listinto non letterario ma politico che fa da cemento alla comunità degli scrittori sè dissolto nellemmerdement già dopo cento miseri giorni di governo? Diamine, nemmeno il tempo di sistemare le carte in ufficio e già lo stato maggiore progressista si ritrova sotto accusa. Sarebbe troppo, intingere il pennino nellinchiostro del puro masochismo, e difatti non è così. La sinistra è sempre o-kappa, sono le cattive frequentazioni con gli alleati che la possono rovinare. Letto con una curiosità politica, il nuovo romanzo di Andrea De Carlo appare un gioco delle coppie del tipo «idealisti» contro «cinici»: la coppia di sinistra «buona», lex skipper (ex, non come quello dellIkarus) Lorenzo e la militante ecopacificista Mette, sfidando una perfida congiura di male azioni e mala tempora, va alla ricerca di un documento che inchioderebbe la Chiesa cattolica alle sue responsabilità nella diffusione mondiale dellAids; la coppia di centrosinistra «cattiva», composta dal politico rampante del Mirto democratico e fratello di Lorenzo, Fabio, e dalla moglie Nicoletta, giornalista salottiera, se la intende con i loschi figuri che quel documento vorrebbero far scomparire per sempre perché Fabio il consenso del Vaticano se lè conquistato e intende difenderlo a ogni costo.
Di qua il volontariato, Greenpeace, la purezza dellideale, la voglia di risolvere i mali del pianeta specie se in Africa (Veltroni sarà contento, meno male). Di là, nelle parole di unintervista a De Carlo, «la tendenza al compromesso e alla conservazione, il timore di toccare rendite e interessi consolidati, lincapacità di immaginare e inventare», il sacrificio dellanima alle poltrone e dei sogni di gioventù a «le donne, le spoglie, gli onori». Fabio è afflitto dalla sindrome del comunicato stampa, dalla piacioneria della bella apparizione, un traffichino circondato da giornalisti «assimilabili alla categoria dei camerieri. Con tutto il rispetto per i camerieri», colpevolmente distaccato da «luci o colori o polvere della vita normale». Ecco un ex attivista onesto che sè venduto politicamente alla Chiesa, ed elettoralmente a quelli che Lorenzo definisce «fondamentalisti integralisti venuti fuori dritti dal medioevo» e Fabio «moderati di centro-sinistra». Togli il Mirto, lascia Democratico e spunta una bella margherita.
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