«È solo una bambina Così si avalla il degrado familiare»

Una sentenza «sconcertante». Per la psicoterapeuta Maria Rita Parsi ci vorrebbero «altro che sconti di pena. Questo è un vero e proprio abuso che va perseguito come atto di pedofilia. Perché a 13-14 anni si è ancora bambini». Una sentenza, questa, che, a modo di vedere della specialista non fa che «aggravare la preoccupante situazione in cui versa la nostra società. Non dimentichiamo - rimarca Parsi - che la stragrande maggioranza degli abusi avviene proprio nell’ambito familiare. Le statistiche denunciano chiaramente come il maggior numero di denunce appartenga all’area parentale». L’esperta analizza nel dettaglio le motivazioni che hanno indotto la Suprema Corte ad accogliere il ricorso dell’imputato. «Come si può parlare di comportamento avveduto da parte della bambina? Una ragazzina che ha già avuto diversi rapporti con uomini di ogni età vive in un disagio talmente enorme che ha ancora più bisogno di protezione.

Anzi - rincara l'esperta - come mai non si parla di pedofilia? È una sentenza che sconcerta. Se poi si pensa che l’autore degli abusi è il convivente della madre, quindi una figura che dovrebbe essere sostitutiva del riferimento.

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