Solo dodici volanti in servizio e i ricambi li pagano gli agenti

I poliziotti: «Meno della metà di noi è sul campo, troppi lavori di altro genere». Proteste per diverse auto nuove che si sono subito guastate

(...) uno sfasciacarrozze amico e ho usato quella: la macchina andava. L’importante, sa, sul territorio, è esserci, fare arresti».
Tanto di cappello, non c’è che dire. Un altro li avrebbe mandati tutti senza troppi complimenti a quel paese.
«Del resto le 159, le volanti bellissime in uso alla questura, appena arrivate si sono guastate subito. Hanno grossi problemi elettronici - fa notare un altro ragazzo, capo equipaggio dell’Ufficio prevenzione generale, anche lui iscritto all’Uilsp -. Cerchi in lega, paraurti in tinta: tutto troppo delicato per andare al massimo a 150 chilometri orari in città dove graffi e ammaccature sono all’ordine del giorno! Andrebbero meglio in autostrada. Le hanno dovute portare quasi tutte nelle officine specializzate. Ma quando l’hanno fatta testare, la 159, nessuno ha sollevato obiezioni». Nemmeno per dire che un tempo gli equipaggi erano composti da tre persone e ora solo da due. Nemmeno per chiedere, in maniera critica: «Scusate, ma visto che siamo a corto di auto perché, anziché privarci delle Fiat Marea che c’erano prima (i modelli di volanti precedenti alla 159, ndr) e mandarle tutte a Torino, non ce ne siamo tenute alcune per le emergenze».
Brava gente, non c’è che dire. Gente che ci crede ancora, nonostante tutto. E anche in casi estremi. Nei quali, molti altri, avrebbero dato forfeit da un pezzo e penserebbero a fare il minimo indispensabile per portarsi a casa quei due soldi di stipendio e chiusa lì.
Perché arrabbiarsi tanto in fondo? Perché le volanti che erano in servizio, ad esempio, alle 18.45 di ieri sera, erano appena 12 più le volantine di qualche commissariato? Perché gli equipaggi delle volanti devono fare perlopiù i taxi? Andare a prendere e portare tutti i fermati della squadra mobile, ad esempio. O trasportare gli scarcerati stranieri di tutti i tre carceri di San Vittore, Opera e Bollate fino alla cella di prevenzione e controllo dell’ufficio immigrazione, con una conseguente perdita di 2-3 equipaggi attivi sul territorio per altrettante ore. Fare da ausilio a certe ambulanze. Andare a prendere le prostitute (i pattuglioni non ci sono più, ndr). Stare di guardia alla scuola ebraica. E, dulcis in fundo, andare a controllare i dati delle discoteche e «fare la guardia» agli ascensori per le guglie del Duomo fino alla chiusura.
E sapete poi cosa succede al cambio di turno? Che avvengono le rapine in banca. O in farmacia.

Perché un equipaggio, per uscire, deve aspettare alla caserma di Sant’Ambrogio il rientro della vettura sulla quale prendere servizio. E se l’auto in questione è impegnata, passano anche due-tre ore prima che si possa tornare ad essere operativi in strada. Dove, alla fine, si trovano sempre i soliti tre, quattro gatti... Oops, scusate: pantere.

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