Andrea Indini
Quel che pensa non dice. Un universo parallelo in grado di sdoppiare ognuno di noi creando alter ego antitetici e contrari. Questa l'ambientazione di Kvetch - Il piagnisteo, in scena domani sera (14 gennaio ore 21) al Teatro delle Erbe (02-86464986).
Frank è un uomo come tanti. Un lavoro dignitoso. Una bella casa. Una vita familiare condivisa con la moglie Donna. Tutto secondo un ordine prestabilito, niente esce dal seminato. Almeno per quanto riguarda le apparenze. Nonostante tutto questo, infatti, il malcontento è sedimentato in zone inespresse e inesprimibili dell'animo di Frank. Stesso destino anche per gli altri personaggi: la sua consorte Donna, la suocera, il giovane collega di lavoro Hal e il capoufficio George, tutte persone imbrigliate dal sistema e avvilite dalla quotidianità e dalla definitiva perdita del desiderio. È così che una cena a casa di Frank, alla quale è invitato anche Hal, diventa il «naturale» terreno sul quale si innescano angosce e timori, in un crescendo che ha dell'irregolare. Lo spettacolo, scritto dal genio di Steven Berkoff, riesce così a mettere in scena due realtà perfettamente antitetiche e, nello stesso tempo, macabramente consanguinee: da una parte il parlato, perfettamente ipocrita, e dall'altra il pensato, specchio del vero sentire di ognuno di noi. Ed è proprio in questo modo che sul palcoscenico i personaggi da cinque diventano dieci tanto che il contrasto tra queste due realtà diventa davvero esilarante.
La pièce, rappresentata con la regia della giovanissima Eleonora Cremascoli nel suo debutto dopo aver studiato alla Scuola civica Paolo Grassi, nasce dalla mente geniale di Berkoff, fondatore del gruppo londinese London theatre group.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.