RomaLa salute batte la crisi economica? A leggere i dati della produzione industriale 2009, resi noti dallIstat, parrebbe proprio di sì. È infatti quello dei farmaci lunico settore che lanno scorso ha visto un rialzo produttivo, del 2,8%. Ha tenuto anche lindustria alimentare, con un calo di produzione dell1,6%, perché mangiare pur bisogna. Ma per gli altri settori lo scorso anno è stato molto negativo, dalla metallurgia (-28,1%) ai macchinari (-28,7) ai mezzi di trasporto (-25,2%). Anche altri settori strategici del made in Italy, come il tessile-abbigliamento-pelletteria (-11,2%) hanno sofferto per la recessione. Complessivamente la produzione industriale è caduta del 17,4%: è il calo più forte dal 1991.
Archiviato così lannus horribilis 2009, ora si guarda al 2010. Lanno incomincia così così, con una flessione dello 0,7% rispetto a dicembre. «Un dato non drammatico anche se inferiore alle stime - commenta il capoeconomista di Unicredit, Marco Valli -: il trend della produzione resta in moderata ripresa». Dicembre era stato molto positivo, anche grazie al boom della produzione di autoveicoli (+75,4% su base annua), un fenomeno che però si attenuerà progressivamente nel corso di questanno. Il Centro studi della Confindustria stima che già in febbraio si rivedrà il segno positivo, con un +0,8% rispetto a gennaio. «È un percorso di graduale e discontinua risalita», e il primo trimestre 2010 si prospetta abbastanza buono. Gli indicatori anticipatori segnalano miglioramenti: è aumentato lindice di fiducia delle imprese rilevato dallIsae, e anche lindice pmi relativo alla produzione è al massimo dal settembre 2007.
Quel che manca è la regolarità. Gli economisti pensano che dovremo aspettarci alti e bassi ancora per diverso tempo, prima che la situazione economica si stabilizzi. «La caduta è ormai alle spalle - spiegano al Cerm - ma la nuova fase di crescita non si è avviata stabilmente». Secondo il ministro del Welfare Maurizio Sacconi «viviamo un 2010 diversamente complesso, ma non meno complesso rispetto allanno scorso. Siamo manifestamente in ripresa - spiega - anche se è una ripresa selettiva e discontinua. La complessità è soprattutto dal punto di vista dellimpatto sociale».
Solo i farmaci vincono la crisi: la produzione sale del 3%
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