da Campobasso
Ha patteggiato una pena a tre anni e due mesi il 27enne Guido Palladino, uno dei complici del mostro del Circeo. Palladino era stato arrestato dopo il duplice omicidio di Ferrazzano compiuto da Angelo Izzo il 28 aprile 2005 a Campobasso. Palladino, accusato di associazione per delinquere, porto illegale di armi, favoreggiamento e occultamento di cadavere aveva trascorso tre mesi in carcere e tre ai domiciliari poi, nel novembre scorso, era tornato libero. Adesso potrebbe ottenere laffidamento ai servizi sociali.
Il giovane non era nella casa di campagna della sua famiglia a Ferrazzano, quando Izzo, presente Luca Palaia (laltro complice) ammazzò Carmela Linciano, 48 anni e Valentina Maiorano, 14 anni, moglie e figlia di Giovanni, boss pentito della malavita pugliese. Secondo i giudici, si sarebbe limitato, il giorno dopo lomicidio, a innaffiare la terra dove erano stati sepolti i cadaveri nella calce viva, per accelerarne la decomposizione.
«La vicenda per noi non finisce qui, andremo avanti in sede civile, con l'azione di risarcimento danni», ha dichiarato l'avvocato di Giovanni Maiorano, Stefano Chiriatti.
Prima di lasciare il palazzo di giustizia per tornare nel carcere di Catanzaro, dove sta scontando l'ergastolo, Maiorano ha incontrato per qualche minuto i famigliari, tra i quali la madre che, sconvolta, inveiva contro i giudici. In aula non c'era, invece, Guido Palladino.
«La sua presenza oggi non era importante», ha spiegato uno dei suoi legali, Federico Liberatore, aggiungendo che «il patteggiamento non è una sentenza di condanna, quindi non è un'ammissione di responsabilità. Il nostro assistito - ha proseguito - ha fatto questa scelta processuale per definire subito il procedimento e riprendere la sua vita normale».
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