(...) Tettamanzi non nasconde la delusione. «Mi sono chiesto se, accanto alla legittima richiesta di comportamenti che esigono da parte dei rom il rispetto pieno delle leggi, non fosse stata anche utile e doverosa da parte dei rappresentanti degli enti locali una riflessione e un progetto per risolvere quella che non è più unemergenza ma una cronicità». E la soluzione non può essere «spostare qua e là i campi nomadi», ma «un progetto dinsieme per cui ogni comunità è chiamata in causa». La soluzione non è neppure la città metropolitana se è un contenitore privo di contenuti. «Nessun governo dellarea metropolitana riuscirà se prima non ci saremo posti il problema di quale è e dovrebbe essere la società» è il messaggio destinato a far fischiare le orecchie al presidente della Provincia, Filippo Penati, e al sindaco, Letizia Moratti, impegnati a definire competenze e confini della Milano del futuro. Oggi «la comunità locale rischia di non essere più comunità» e «larea metropolitana è percepita dai più come minaccia».
Tettamanzi condanna laccidia, la pigrizia che ostacola la lungimiranza, lintelligenza, la passione, il coraggio.
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