da Roma
La proposta è fantascientifica. E, se la faccenda non fosse più che seria, verrebbe da evocare qualche film di Arnold Schwarzenegger o l’antifurto Gps delle macchine applicato agli umani. Fatto sta che il candidato sindaco di Roma Francesco Rutelli - pressato dall’emergenza sicurezza dopo il caso della studentessa violentata nella periferia della Capitale - ha inserito nel suo pacchetto di contromisure da prendere in caso di vittoria, anche la sperimentazione di un braccialetto elettronico.
Solo che, a differenza di quello che accade nei film e negli Stati Uniti, dove effettivamente un apparecchio del genere viene imposto ad alcuni criminali in libertà vigilata, l’intenzione sarebbe quella di consegnarlo alle potenziali vittime, presumibilmente donne, per segnalare situazioni di pericolo. Un dispositivo per la sicurezza sul quale non si conoscono altri particolari, tranne il fatto che nei progetti del centrosinistra romano dovrebbe essere affiancato da centraline Sos nelle zone più a rischio collegate con le centrali operative (un presidio simile alle vecchie colonnine della Polizia che alcune città stanno effettivamente pensando di reintrodurre). E che costerebbe moltissimo, visto che nella Capitale ci sono circa 1,5 milioni di donne e tutte sono potenziali destinatarie del braccialetto segnalatore.
La proposta era passata quasi inosservata sabato, quando era stata formulata, ma ieri l’avversario Gianni Alemanno non si è lasciato sfuggire l’occasione e ha attaccato lo sfidante, definendo il braccialetto «umiliante» per le donne. Una resa delle istituzioni «incapaci di garantire la sicurezza dei cittadini». Senza contare che, sia nei film sia nella realtà, «viene indossato dai delinquenti e non dalle persone che devono essere difese. La questione, così, viene capovolta».
Un piccolo incidente, sembrerebbe di capire, sull’onda dei fatti di cronaca. E comunque, per il centrosinistra, un pensiero in più visto che la campagna elettorale si sta concentrando su un tema scomodo. E che difficilmente prenderà altre vie, da qui a domenica prossima, quando si terranno le votazioni per decidere il primo cittadino della Capitale.
Oltre alla battaglia sulle proposte per risolvere i problemi di Roma, il discorso si è spostato sulle colpe di una situazione che nella percezione comune è sfuggita al controllo.
Rutelli ha individuato la responsabilità nel precedente esecutivo di centrodestra: «Voglio ricordare ad Alemanno che il governo Berlusconi, di cui faceva parte, ha approvato una sanatoria per l’ingresso di 141.620 romeni». Accuse respinte da Alemanno: la sanatoria fu fatta per i clandestini «entrati nel nostro Paese durante gli scorsi tre governi di centrosinistra; a tutti sono state prese le impronte digitali e quindi sono persone sotto controllo». Per quanto riguarda la Romania, invece, «è entrata nell’Unione Europea il primo gennaio del 2007; Prodi aveva sei mesi per fare una moratoria e non l’ha fatta».
In ballo c’è anche il giudizio sull’operato di Walter Veltroni sindaco. Sempre sfumato nelle parole di Rutelli. Tanto che a difendere il leader del Partito democratico è intervenuto l’ex prefetto di Roma Achille Serra, adesso esponente del Partito democratico. «È davvero sconcertante - questo il commento di Serra - constatare ancora una volta come si vogliano utilizzare tristi fatti di cronaca per ottenere risultati elettorali accusando inoltre un sindaco come Veltroni che è stato e sarà ricordato come uno dei migliori amministratori della Capitale d’Italia».
Replica di Alemanno: «Mi dispiace che Serra intervenga a copertura di Walter Veltroni.
Talmente sicura, verrebbe da dire, che persino i candidati di centrosinistra pensano che serva la tolleranza zero. E i braccialetti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.