Almeno tremila «talebani» somali sono ancora pronti a combattere, ma il cerchio si sta stringendo attorno ai loro capi e ai referenti di Al Qaida ricercati dagli americani, nellultima ridotta fondamentalista nel sud del Paese, al confine con il Kenya. Ieri un camion cisterna è stato attaccato a colpi di bazooka alle porte di Mogadiscio e dato alle fiamme, ma sembra che gli assalitori fossero solo banditi. La preoccupazione maggiore è che la capitale ripiombi nellanarchia delle milizie legate ai clan che vessavano la popolazione. Non a caso da domani scatterà il sequestro forzato delle armi, decretato dal governo transitorio, dopo che lappello alla consegna volontaria ha avuto scarso successo.
La vera caccia si sta svolgendo più a sud. Fra il villaggio di Afmadow ed il confine con il Kenya, in una specie di zona cuscinetto dove sarebbero riparati i leader più noti delle Corti, come Hassan Dahir Aweys, il falco dei fondamentalisti, ex colonnello dellintelligence somala, soprannominato la «vecchia volpe» per essere sempre riuscito a cavarsela nei frangenti più difficili. Elicotteri etiopici, grazie a informazioni di intelligence americana e alla guida radar e satellitare fornita dalla flotta Usa al largo della Somalia, hanno attaccato nelle ultime ore alcuni convogli sospetti, ma i capi delle Corti sarebbero sfuggiti per un soffio.
Aweys è sulla lista nera dei terroristi dellOnu e degli Usa, ma se fosse consegnato agli americani il suo clan, quello degli Ayr, potrebbe reagire duramente. Se processato in Somalia rischia di diventare un martire e quindi una soluzione possibile è lesilio in Arabia Saudita. A Riad sta lavorando alacremente a questa scappatoia, Yusuf Inda Hadde, un altro capo estremista delle Corti che, allo scoppio delle ostilità, si trovava in pellegrinaggio alla Mecca. La via di fuga per mare, però, è sbarrata dalla flotta americana della task force del Corno dAfrica con base a Gibuti. Il confine con il Kenya è chiuso e i paracadutisti di Nairobi hanno già catturato una dozzina di jihadisti, alcuni con passaporti britannici, danesi e canadesi.
Nel mirino un altro pezzo grosso delle Corti, Hassan Turki, che controlla la ridotta dei fondamentalisti al sud, soprannominata «Tora bora» come lultimo rifugio afghano di Osama bin Laden. Turki, famigerato comandante delle Corti a Kisimaio, aveva arruolato una brigata straniera di seguaci di Al Qaida e viene considerato il basista in Somalia delle cellule terroriste che hanno colpita il Kenya nel 2002 con lattentato contro lhotel Paradise a Mombasa e il fallito attacco a un aereo dellEl Al. Un altro super ricercato somalo è Aden Hashi'Ayro, conosciuto come il «talebano» per essersi fatto le ossa nei campi di addestramento afghani. A 35 anni è diventato il braccio armato di Aweys e ha fondato le milizie shabab, composte da ragazzini votati al «martirio». Decimati nelle ultime battaglie i resti degli estremisti musulmani si stanno addestrando alle tattiche irachene e agli attacchi suicidi nella «Tora Bora» somala.
Fra gli stranieri è caccia aperta ad alcuni terroristi, coinvolti negli attentati contro gli Usa nel Corno dAfrica, di cui da tempo Washington aveva chiesto la consegna. Il pesce più grosso, sfuggito diverse volte alla Cia, è Fazul Abdallah, il terrorista originario delle isole Comore, che nel 1998 partecipò agli attacchi contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania per poi rifugiarsi in Somalia. Abdallah al Sudani è invece il sudanese finanziatore di Al Qaida nella regione.
Altri due super ricercati sono Salah al Salah e Abdallah Ahmed Abdallah, protetti dalle Corti a Mogadiscio, ma già segnalati in Kenya, dove potrebbero scatenare eventuali rappresaglie.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.